IL PENSIERO DI DESTRA È LA VERA ALTERNATIVA?

di Roberto Siconolfi

Spesso si legge negli ambiti della cultura e della politica alternativa che l’unico modo per risolvere le cose è “toccare i rapporti di forza”, i “centri del potere economico” che tengono in piedi il sistema.
Una considerazione in realtà quantomeno parziale, e che non centra il vero punto del discorso e della realtà.
E l’unico modo per farlo, per la comprensione piena della realtà, anche politica, può essere offerto solo dal “pensiero di destra”.
Infatti, anche il migliore dei Marx, quello non intaccato dai dogmatismi materialistici di Engels, magari riletto dal più recente filosofo Costanzo Preve, il Marx “idealista”, Il “giovane Marx”, quello dei “Manoscritti filosofico-economici”, o quello degli studi sull’alienazione, o sul feticismo delle merci, è già contenuto di gran lunga nel pensiero dei più grandi pensatori dell’area di destra.
E stesso discorso vale per Gramsci.
Se volete avere piena cognizione di quello che sta accadendo, dello scontro sempre più irriducibile di potenze metafisiche, di modelli esistenziali e antropologici e, solo, di conseguenza, anche economico-politici, studiate Evola, Guénon, Gentile, Eliade, Heidegger, Pound, studiate Sombart, Weber, Schumpeter, e tanti altri ancora.
Tutti pensatori diversi tra loro ma che hanno una caratteristica comune, seppur nelle loro diversità: danno piena comprensione dell’esistente, a partire dai mondi spirituali e non solo materiali; e tornano a dare potere al soggetto e al suo insopprimibile genius creativo (in ambito spirituale, quanto politico ed economico), dinnanzi al vero e proprio culto dei suoi “enti esterni” sostenuto dai pensatori di sinistra (società; classi economiche, sistema e Stato; fino alla “materia”).
Da questo punto di vista non c’è alcun superamento delle categorie destra/sinistra da effettuare, ma al massimo dei recuperi parziali dei pensatori di sinistra, che con altalene tra una visione più materialista e positivista e una più idealista o meno da “scienza positiva” vanno comunque a parare là.
Anzi, a dire il vero, quello che stiamo vivendo in Occidente da anni, e negli ultimi in particolare, ha molto più a che fare con il pensiero di Marx e dei suoi epigoni (del resto le élite occidentali parlano di “modello cinese” e non fascista o liberale): la volontà razionalistica di controllo; la concezione dell’uomo e dei popoli come “tabula rasa”, “foglio bianco” (cit. Mao Tse-Tung), sul quale poter fare di tutto (compresa l’identità sessuale e il corpo); l’economia e la produzione concepita solo come soddisfazione del bisogno o attività malvagia e non necessaria per la sua negativa “impronta ecologica” (attacco alla proprietà privata e assistenzialismo); negazione delle libertà dell’individuo in generale; lo scientismo; la divinizzazione della “magna mater natura”, l’ente collettivo e “materiale” al quale tutto è sottomesso, compresa la vita dell’uomo, ridotto a bestia tra tanti, e non più essere “divino”.

IL PENSIERO DI DESTRA È LA VERA ALTERNATIVA?
IL PENSIERO DI DESTRA È LA VERA ALTERNATIVA?

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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