DISAMINA SULLA DUALITA’ TRA PURO E IMPURO

di Luca Rudra Vincenzini

Disamina sulla dualità tra puro e impuro ed illuminazione immediata in Abhinava.

“Qui non c’è né purità né impurità, né disamina su cosa mangiare, né dualità né non dualità…qui tutto è sia prescritto che proibito…[ciò che conta] è che la mente sia saldamente posta [in quella] realtà (tattva, essenza di ciò che è)”, Tantrāloka, Abhinavagupta.

Nella sua critica alla questione della purezza brāhmaṇica, Abhinava asserisce: se si considera che una cosa impura venga purificata da un’altra, allora si deve ammettere per assurdo una regressio ad infinitum, perché i gradi di purezza (mātra) sono relativi e mai assoluti. Ergo si troverà sempre un qualcosa di più puro, a sua volta meno puro di un’altra e così via, con cui purificare un’altra cosa che a sua volta rimarrà ancora da purificare, senza arrivare mai all’assoluta purezza rituale (critica alla cultura vedica).

Il non-dualismo, d’altrocanto ammette una sola sostanza (ekarasa) nel creato, ovunque e sempre (sarvadā sarvatra ca), ossia Śiva e, così, tutto è automaticamente oltre gli opposti di puro/impuro. È dunque una questione di percezione: purezza (śuddha) ed impurità (aśuddha) non sono proprie alle circostanze quanto bensì attribuite di senso da chi le percepisce.

In chiusura, l’unica cosa da fare è agganciare l’identità con Śiva, che sottende a tutte le cose, ed abbandonare con essa l’idea divisoria (mala) che un qualcosa non sia Śiva stesso.

Infine, se si realizza tale comprensione immediatamente, non si ha più bisogno di purificazione perché si è già nella coscienza totalizzante di Śiva. Abhinava da buon non-dualista assoluto era per l’illuminazione immediata (tatkṣaṇam). L’unica cosa da lasciare andare è il senso di separazione tra ciò che è (yathābhūta) e ciò che vorremmo fosse (tathābhūta). Tutto qui! Realizzata questa dimensione non c’è più un Io che argomenta come dovrebbero essere le cose e si avverte la sensazione netta di aver lasciato cadere un qualcosa, come parafrasando il Vijñānabhairavatantram, di avere mollato un grosso fardello. Realizzata questa comprensione (tarka) l’unione con Śiva è immediata.

DISAMINA SULLA DUALITA' TRA PURO E IMPURO
DISAMINA SULLA DUALITA’ TRA PURO E IMPURO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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