a cura di Nada Panichi
C’è stato un tempo in cui tutte le donne erano sacre.
Viste come dee, come Signore del proprio destino.
C’è stato un tempo in cui il corpo era sacro, in cui il sesso era una preghiera.
C’è stato un tempo in cui la donna era una strega, tessitrice, guaritrice, ostetrica.
La donna si immergeva nella natura, si profumava con gelsomino, andava a piedi nudi, correva libera…
Ballava per lei, ballava per la vita, ballava per sedurre.
La sua bellezza era il suo fascino…Era dei poeti l’ispirazione e dei musicisti, canzone. La donna era cuoca, mamma, sacra. Ornava il suo corpo di pietre naturali.
Dov’è adesso questa donna? In che fase della storia lei si è persa? Dove dobbiamo cercarla? In realtà, questa donna esiste ancora!
È immersa in altre forme, in altre facce. I suoi rami sono stati potati, si è adeguata…
Oggi questa donna è una donna d’affari, è un medico, avvocato, casalinga, politica, infermiera. Lei è ancora qui, ma non si ricorda chi è veramente. Ha dimenticato la sua sacralità, la sua divinità…
Torna in te donna, pettinati con la rugiada, togliti le scarpe dai piedi… torna a ballare con il vento, soddisfa i tuoi desideri, imponi la tua volontà. Torna ad amarti, canta con tutto il fiato che hai in corpo.Sentiti bella, amata, desiderata, appagata.
Onora la dea, riconoscendoti in Lei ad essere la signora assoluta del tuo destino.
Donna, dentro di te c’è il divino e tante dee.
Sarai forse una strega, saggia e misteriosa come Ecate? Sovrana e dotata di magia come Iside, oppure spietata, forte e coraggiosa come Kali? Forse, sexy, impulsiva e completamente guidata dalla passione, come Afrodite..Selvaggia come Artemide. Oppure, sei tutte!
Non aver paura di mostrarti al sole e nemmeno di tuffarti nelle tenebre del mondo. Assaggi di tutti i regni ed i sapori, ma scegli di vivere intensamente ogni istante. Segui i tuoi istinti… sii te stessa!!!
Clarissa Pinkola

