SVEGLI O DORMIENTI?

di Giuseppe Aiello

Le cosiddette calamità e difficoltà nelle nostre vite, in arabo sono chiamate Al-Bala. Come credenti, stentiamo spesso – a causa della nostra nafs e delle sue caratteristiche quali orgoglio, superbia, autosufficienza ecc. – a considerarle per quello che sono, ossia delle grazie sorprendentemente nascoste che sbocciano e nutrono le nostre vite e la nostra forza, una volta che scopriamo la “morale dietro la storia”, per così dire.

Non vi è dubbio che gli eventi e le notizie tristi sconvolgono l’io, ma la momentanea paralisi dell’io deve presto lasciare il posto alla costruzione della forza di cui si ha bisogno per combattare tale paralisi.

D’altra parte, però, i lieti eventi e le buone notizie ci rendono più “addormentati”. Questo perché per natura ci piace cullarci nelle cose belle, e sentire buone notizie, vivere eventi piacevoli, soddisfa i sensi e sviluppa nozioni di contentezza e conforto. Ciò non vuol dire che la nostra vita deve essere sempre immersa in calamita e stenti, ma non riusciamo a realizzare che non siamo creati per stare “comodi” e “sdraiati” in questo mondo, quindi tutto ciò che è buono e gradevole tende a metterci in letargo, e ciò in relazione al nostro stato spirituale interiore.

In altre parole, più scarsi sono il nostro risveglio interiore e la nostra capacità di “attenzione”, più brevi e meno intensi saranno gli eventi positivi e le lieti notizie che Dio ci concederà, perché in caso contrario ricadremmo nel “sonno”. Ne possiamo quindi godere nella misura in cui ne siamo degni e pronti.

Le cattive notizie, gli eventi avversi, invece, ci danno uno shock e ci svegliano, ci richiamano all’attenzione.

È un messaggio divino e nascosto per noi, per svegliarci e rivedere noi stessi e ciò che bisogna ancora migliorare.

Ad esempio, tutti noi abbiamo qualche volta dormito in un auto in viaggio, e sperimentato che i dossi in mezzo alla carreggiata, quando l’auto ci passa sopra, producono un rumore e uno scuotimento che ci sveglia, o meglio, ci impedisce di riaddormentarci. Quando pensiamo di essere svegli, allora questo è un segno che in realtà siamo ancora addormentati.

Secondo diversi hadith, un credente deve sospettare sempre di sé stesso e dare il beneficio del dubbio agli altri.

Questo nonostante il nostro ardente desiderio di fare il contrario. Un viaggiatore che è in viaggio deve sempre cercare di essere “pessimista” su se stesso, affinché possa migliorare e costruire il proprio Sè.

SVEGLI O DORMIENTI?
SVEGLI O DORMIENTI?

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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