LA CIVILTA’ OCCIDENTALE SECONDO LA CLASSIFICAZIONE DI AL-FARABI

di Giuseppe Aiello

Seguendo la classificazione delle “città” (ossia delle comunità o società umane) del filosofo musulmano medievale Al-Farabi, l’Occidente, o se vogliamo oramai il mondo globalizzato, può essere considerato una grande “città ignorante” (secondo l’espressione di al-Farabi) quella in cui gli

“abitanti non conoscono affatto la felicità, e anzi non ne sospettano neppure l’esistenza. Anche se sono guidati a essa, non la capiscono e non vi credono. Di ciò che è bene, conoscono solo qualche aspetto soggettivo ed esteriore, che pure sono convinti costituire l’[autentico] fine della vita: per esempio, la salute corporea, la ricchezza, il godimento dei piaceri, l’abbandonarsi alle proprie passioni, l’essere onorati ed esaltati. Queste sono le [esteriorità] che costituiscono la felicità per gli abitanti delle città ignoranti. E anzi, la felicità più compiuta e perfetta consisterebbe nell’assommarsi di tutti i succitati [beni], mentre il contrario costituirebbe la sventura, come per esempio le malattie, la povertà, non poter godere i piaceri, non poter abbandonarsi alle passioni, non essere stimati”

Sembra una descrizione perfetta della nostra società.

Al-Farabi ci ricorda che gli individui che commettono atti peccaminosi, acquisiscono disposizioni spirituali negative, e più perseverano in questi atti, più la loro disposizione spirituale si corromperà, e le loro anime si ammaleranno. Ma essi traggono piacere dalle caratteristiche negative acquisite con tali atti, e

“così i malati dell’anima, a causa della corruzione che la volontà e l’abitudine inducono nell’immaginazione, traggono piacere dalle disposizioni e dalle azioni malvagie, mentre disprezzano le cose belle e virtuose, o addirittura non se le figurano nemmeno. Allo stesso modo in cui vi sono malati che non si rendono conto della causa del loro malessere e credono, anzi, di trovarsi in buona salute, essendone tanto convinti da non prestare ascolto al consiglio del medico -, analogamente vi sono malati dell’anima che non si rendono conto della loro malattia, e credono d’essere virtuosi e retti, per cui non prestano affatto ascolto ai consigli di una guida, di un maestro o di un istitutore”.

Da: Giuseppe Aiello, “L’Attesa dell’Alba: l’uomo e la società alla fine di un mondo”,

in: “Quaderni della Sapienza, vol. II: Tempi ultimi e restaurazione finale” (Irfan Edizioni)

LA CIVILTA' OCCIDENTALE SECONDO LA CLASSIFICAZIONE DI AL-FARABI
LA CIVILTA’ OCCIDENTALE SECONDO LA CLASSIFICAZIONE DI AL-FARABI

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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