a cura di Vincenzo Di Ieso
L’uomo capace di comprendere ha una grande vista!
Tra le cose nulla gli è impossibile.
Gli avidi si sacrificano per il denaro.
I cavalieri valorosi si sacrificano per la fama.
I millantatori muoiono per l’autorità.
Facendo di ogni vita una merce,
i codardi fuggono a est e a ovest.
I grandi uomini non sono meschini.
Le loro idee si evolvono in modo imparziale.
I cavalieri ottusi, legati dalla volgarità,
sono bloccati come se fossero imprigionati.
L’Uomo Definitivo abbandona le cose.
Da solo (sta) insieme al Tao.
La moltitudine degli uomini è confusa oh!
Amori e odi si accumulano a milioni.
Il Vero Uomo è mite e tranquillo oh!
Da solo, nel Tao, si riposa.
È libero dalla conoscenza e mette da parte le forme oh!
Trascendentalmente privo di sé.
Nella vacua desolazione con il Tao si libra.
Cavalca il flusso per partire.
Quando raggiunge l’approdo si ferma.
Perde il suo corpo, depone il suo mandato oh!
Disinteressato, non ha ego.
La sua vita è come un galleggiamento,
la sua morte come un riposo.
Lucido come la tranquillità di una sorgente profonda,
naviga via come una barca slegata.
Non fa tesoro di sé per le cause della vita!
Si nutre del vuoto e va alla deriva.
L’uomo animato dal Carisma Divino non ha vincoli,
conoscendo il suo mandato non ha preoccupazioni.
Cause futili e pula insignificante,
come possono essere sufficienti a farlo dubitare?
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(Tratto da Heguanzi, 鶡冠子, Maestro Cappello di Fagiano. Una raccolta sincretica di scritti del III secolo a.C. circa in particolare delle scuole di Huang-Lao, del Taoismo).

