di Chiara Rovigatti
Attenzione a come ci vengono proposti i simboli perchè spesso sono nella loro versione arcontica rovesciata, e per di più ben occultati in mezzo ad altri invece nella loro versione tradizionalmente corretta.
Faccio un esempio per spiegarmi meglio presentandone uno molto conosciuto e spesso equivocato per ignoranza: il Diavolo Ermetico di Eliphas Levi, ma prima facendone una doverosa premessa.
Il Diavolo Ermetico di Eliphas Levi (immagine di sx) non è la raffigurazione del diavolo come intelligenza malefica. Osservare bene: in fronte reca il sacro Pentalfa dritto simbolo dell’Adam Qadmon androgino (l’Uomo Vitruviano di Leonardo), sulle braccia ha il moto alchemico “solve” e “coagula”, il pentalfa dritto sulla fronte ha le corna che sono antenne che lo collegano al Cielo (ricordo la statua del Mosè di Michelangelo che in fronte riporta 2 piccole “corna”), le ali non sono palmate ma piumate, il fuoco che gli esce dal centro della testa è il Fuoco Sacro, diavolo/diabolos (gr) è l equivalente dell’ebraico shatan/satana che significa “avversario” (di cosa? Dell’Oscurità) e, non meno importante è il simbolo segreto dei Templari. Ma è mai possibile che i Templari fossero satanici?
E ora osservate, l’immagine di dx riportata su un mazzo di Tarocchi con sul retro disegnata la Rosa Croce forse per rendere più credibile ma mistificante questa Lama.
In fronte il pentalfa è rovesciato, niente moto alchemico sulle braccia, il Fuoco Sacro non esce più dal centro della Corona/Kether bensì viene abbassato a livello kenomico, le ali della dimensione celeste sono palmate, le corna/antenne ricurvano verso il basso invece di collegarsi con l’Alto, i caratteri dell’Androginia (i seni) sono solo maschili, e le creature scisse ai suoi piedi/zampe rimangono incatenate senza alcuna possibilità di ri-unione pur mostrando il desiderio di volerla (le loro antenne/corna sono rivolte verso l’Alto ma, a quanti pare, è un desiderio ma non la loro ferma Volontà).
Non mi stancherò quindi mai di raccomandare una ferma attenzione nell’approccio alle cose sacre e, soprattutto, alla fonte di provenienza e, questo mazzo di Tarocchi che mi fu regalato non so quanti anni fa, è finito irrimediabilmente giù per la pattumiera.

