a cura di Giuseppe Aiello
DIO e l’Essere
DIO e l’ Onnipotenza
1) l’Essere e’ determinato e limitato
“lo stesso grado dell’Essere puro, che non è più nei limiti d’un qualsiasi genere d’esistenza nel senso proprio della parola, vale a dire di là dalla manifestazione sia informale che formale, purtuttavia implica ancora una determinazione, che, anche se primordiale e principiale, è sempre una limitazione.
Tutte le cose, in tutte le modalità dell’Esistenza universale, sussistono solo per l’Essere, ed esso sussiste per se stesso; esso determina tutti gli stati di cui è il principio, e non è determinato che da se stesso; ma determinare se stesso È ANCOR SEMPRE ESSERE DETERMINATO, dunque in qualche modo LIMITATO, perciò l’Infinità non è un attributo che si addice all’Essere, che non deve affatto esser considerato come il Principio Supremo.
(René Guénon)
2) Dio è l’Essere?
METAFISICA E TEOLOGIA…DIO E L’ESSERE:
IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE
…questa verità metafisica immediata “l’Essere è”, se la si vuol esprimere in modo religioso o teologico, darà origine a quest’altra proposizione: “Dio esiste”, la quale non sarà strettamente equivalente alla precedente che alla DOPPIA CONDIZIONE di concepire Dio come l’Essere universale, il che è BEN LUNGI DALL’ AVVENIRE SEMPRE ed EFFETTIVAMENTE, e d’identificare l’ESISTENZA all’ESSERE puro, che è in metafisica INESATTO. Indubbiamente questo esempio, per la sua troppa semplicità, non corrisponde interamente a ciò che vi può essere di più profondo nelle concezioni teologiche; cosi com’è, esso non ha tuttavia minor interesse, perché è precisamente dalla confusione tra ciò che le due formule da noi citate implicano rispettivamente, confusione che procede da quella dei due punti di vista corrispondenti, che risultarono le controversie interminabili sorte intorno al famoso “argomento ontologico”, il quale è già esso stesso non altro che il prodotto di quella confusione, Un altro punto importante a cui possiamo subito accennare a proposito di questo stesso esempio, è che le concezioni teologiche, che non sono affatto al riparo dalle influenze individuali come invece sono le concezioni metafisiche pure, possono variare da un individuo all’altro, e le loro variazioni sono allora funzione di quelle della più fondamentale tra di loro, del concetto stesso, cioè, di Divinità: coloro che discutono su argomenti quali le “prove dell’esistenza di Dio” dovrebbero prima, per potersi capire, assicurarsi che pronunciando la parola stessa “Dio”, vogliono esprimere un identico concetto, e spesso si accorgerebbero che le cose non vanno affatto cosi, talché essi non hanno più probabilità di trovarsi d’accordo di quante ne avrebbero se parlassero lingue differenti. È soprattutto in questo campo, nel campo cioè delle variazioni individuali di cui la teologia ufficiale.
RENE’ GUENON, Introduzione generale allo studio delle dottrine indù

