di Giuliano Noci
C’era una volta l’Europa: culla della democrazia liberale, baluardo delle regole e simbolo della tutela dei diritti digitali. Poi arrivò Elon Musk, l’uomo che ha fatto dell’anarchia digitale la sua missione. Ora, il magnate di Tesla e SpaceX non si accontenta più di razzi e auto elettriche: il suo nuovo obiettivo è ridisegnare gli equilibri geopolitici del Vecchio Continente. Il suo progetto? Mega: Make Europe Great Again—un’eco trumpiana che si traduce in una destabilizzazione su larga scala. Il primo banco di prova? La convention dei Patrioti per l’Europa, il 7 e 8 febbraio a Madrid. Un raduno dell’estrema destra europea con Marine Le Pen, Viktor Orbán, Geert Wilders e Matteo Salvini. Ma Musk non è solo: ha già schierato alleati in tutta Europa, da Nigel Farage a Robert Fico, fino ad Alice Weidel e Eric Zemmour. L’Europa è nel mirino: le sue regole sulla privacy, il suo antitrust aggressivo e le sue tasse sulle Big Tech sono un ostacolo che Musk vuole abbattere. E il suo piano è più chiaro che mai. Non più aggirare le regole ma puntare a crearle ad hoc.

