di Vincenzo Di Maio
Tralasciando tutta la storia di soprusi subiti dai palestinesi dal 1947, anno di fondazione dello Stato di Israele fino ad oggi, ciò che emerge è un quadro di spietato colonialismo militare e politico di un territorio assegnato dagli imperialismi di Yalta in seno all’ONU, un’insediamento di massa di giudei provenienti da tutto il mondo con il beneplacito di Stati Uniti d’America (USA) e dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), che è stata la progressiva rovina della vita del popolo palestinese, un soggetto abbandonato nelle Relazioni Internazionali che è stato lasciato solo a reagire contro incredibili finanziamenti all’economia di guerra degli israeliani.
Per fare ciò Israele ha fatto tesoro del sostegno di un Sionismo Internazionale che lo ha protetto e messo sempre in posizione di predominio, rispetto sia ai palestinesi e sia al mondo arabo del Muslimistan in generale, attraverso fondi a pioggia delle potenti multinazionali angloamericane e dei cartelli bancari mondiali, un’apparato internazionale influente che è l’unica vera forza dello Stato di Israele nell’area.
Questo apparato internazionale sempre più complesso, sia politico che economico e culturale mondiale denominato Sionismo, è il fondamento su cui poggia l’esistenza di questo “stato inesistente” che è lo stato nazione di Israele, uno stato che esiste soltanto come fondazione moderna nel XX secolo e che non è mai esistito storicamente, in quanto la famosa terra promessa agli ebrei (e non ai giudei), era il territorio situato intorno all’anno 1000 A.C. nei pressi del fiume Hebron, prima della famosa diaspora di queste dodici tribù fondate da Giacobbe e protette dal suo angelo Israele, detto anche Israel o Azrael, di cui l’unica rimasta fu quella dei giudei che poi ebbero vicissitudini con il vicino Regno di Babilonia.
Ai giudei poi, si aggiunsero nell’alto medioevo la tribù dei Kazari askhenaziti, che secondo Arthur Koestler viene definita come tredicesima tribù, i quali dopo essersi convertiti in massa all’ebraismo, incrementarono le fila dei giudei che perlopiù vennero sterminati nel 70 d.C. dall’esercito romano, guidato da Tito Flavio Vespasiano (il futuro imperatore Tito) che assediò e conquistò la città di Gerusalemme, occupata dai ribelli giudei sin dall’inizio della rivolta, nel 66 d.C..
Quindi questa accozzaglia razziale dei giudei, i quali si sono nel tempo insediati in quasi tutti i paesi del mondo, hanno generato nel XIX secolo l’ideologia nazionalista del Sionismo che faceva del capitalismo economico iniziato dai mercanti altomedievali e sostenuto dai guelfi, era il baluardo del loro operato finanziario, proprio come il comunismo politico di Karl Marx, era per certi versi il baluardo del loro operato culturale, la commistione di una struttura colonialista che ha conquistato il mondo attraverso la globalizzazione tecnoeconomica dell’Alta Finanza e la sua cultura ideologica di Globalismo Satanico dell’americanismo, o se preferiamo dell’Anglosfera in generale, la quale non solo ha permesso la creazione di uno stato inesistente nel 1947 ma di arrivare a minacciare di sterminio i palestinesi durante il genocidio iniziato il 7 ottobre 2024.
Per fortuna nel mondo giudaico, il sionismo non è endemico e totale ma salva una buona parte di essi che, come Naturei Karta sono un gruppo religioso ortodosso che rifiuta di riconoscere l’autorità e la stessa esistenza dello Stato di Israele, in base alla rigida interpretazione del giudaismo, della Torah e di passi del Talmud, a dimostrazione del fatto che il sionismo internazionale non è una questione religiosa e spiritualista ma prettamente politica e materialista, una questione nodale che interpreta in modo orizzontale i segni della fine dei tempi, diventando essi stessi emissari di Satana e guida dell’Anticristo di San Paolo di Tarso, che ricordiamo essere non tanto una singola persona ma una moltitudine di persone che vivono tra noi, all’interno dell’umanità terrestre, sia socialmente quanto psicologicamente come i cattivi pensieri devianti e culturalmente come modelli culturali perversi come la cultura Woke del movimento LGBTQ+ e non solo.
Pertanto il sionismo internazionale che si nasconde in quasi tutti i paesi del mondo, è un movimento criminale che avversa l’umanità intera, di cui i palestinesi non sono altro che il popolo più succube degli ultimi 80 anni di persecuzione e di vero e proprio genocidio lento e inesorabile, che autorizza a tutti gli effetti, non solo la rivolta aperta dei palestinesi rispetto all’occupazione militare di israeliani e del loro sostegno geopolitico e militare degli angloamericani, ma spinge gli arabi ad unirsi nella regione per impedire la formazione del progetto sionista del “grande israele” e spinge il resto del mondo a prendere una posizione netta in tale direzione in tutti gli stati del mondo, ivi compresi gli Stati Uniti d’America, in cui di recente il presidente Trump ha fatto una proposta indecente al presidente dello Stato di Israele Netanyahu di deportare i palestinesi da Gaza per realizzare una costa turistica israeliana nel mediterraneo.
Molti sono i contrasti che stanno emergendo da più parti e trasversalmente in tutti i livelli di analisi, ma ciò che conta è sapere che la Palestina Storica deve tornare a splendere, in quanto la tesi di “due popoli in due stati” non è neanche comprensibile o da prendere in considerazione, poiché l’intera Palestina appartiene ai Palestinesi, che sono tutti arabi e allo stesso tempo musulmani, cristiani e buoni giudei i quali possano finalmente convivere insieme al più presto in uno stato laico e religiosamente tollerante.

