di Vincenzo Di Maio
Volenti o nolenti l’unificazione politica del mondo è un processo inesorabile e inarrestabile che sarà sancito e proclamato dal Salvatore Promesso dall’escatologia profetica delle Cinque Sacre Religioni Tradizionali Rivelate e Autentiche, quale futuro Imperatore Planetario definito dalla terminazione della battaglia finale tra forze della luce e forze delle tenebre, nonché re sacerdote del Sole e della Luna che, attraverso la sua universalizzazione cosmica del nostro terrestre pianeta Urantia, determinerà il nostro luogo d’essere nello spazio cosmico.
Pertanto, in preparazione di tale evento ieratico, abbiamo il dovere di affrontare con metodo confuciano il tema di questa unificazione planetaria, in quanto l’unica via di comprensione di questo evento è che esso sia possibilmente un processo pacifico di cooperazione bilaterale e multilaterale tra le parti in causa, un criterio di cooperazione che si basa sulla individuazione di una cartografia antropologica di prossimità tra due o più stati, a seconda del focus di osservazione cartografica planetaria sul locus osservato nella prossimità cartografica mediante il modus osservante dell’approccio cartografico determinato, degli strumenti di conoscenza confuciana che determinano quelli che sono “i ponti di pace tra i popoli”, ossia le comunanze antropologiche bilaterali e/o multilaterali tra i popoli di determinate soggettività che nelle relazioni internazionali il livello più basso di analisi è rappresentato dal rapporto tra gli stati-nazione secondo la prospettiva realista.
Così nel mentre oggi si procede da più parti ad avere prospettive unificatrici basate sul principio darwinista nell’anarchia internazionale basato sull’uso della forza politica oppure basato sull’impiego della capacità economica, il criterio confuciano si basa sulla prossimità antropologica di comunanze finalizzate all’unificazione politica mediante accordi di rito che determinano le modalità processuali di unità tra due o più parti in questione, un principio politico confuciano che, restando per convenzione metodologica nel continente eurasiatico di Aurania, fa dell’Unione Europea un costrutto burocratico tessuto sopra gli stati senza il beneplacito dei popoli per finalità economico-finanziarie, privo di un chiaro procedimento di unificazione politica dell’Europa, un processo di integrazione che parte già dal presupposto erroneo di non aver ancora compreso il significato di Europastan, ovvero di quel triangolo geografico compreso tra Lisbona-Oslo-Istanbul, situato a Ovest di Aurania, che permette di annettere la Turchia europea della Tracia ma non la fantomatica Ucraina, in quanto la penisola della Tracia è per approssimazione una Turchia separatista da annettere all’Europa mentre l’Ucraina è uno stato-nazione appartenente per comunanza storico-antropologica con l’evoluzione di tutta la storia dei Russ’ di Kiev fino all’esteso impero zarista poi sovietico dell’URSS.
In questo modo, secondo tale principio confuciano e territorialista, mentre la Turchia dovrebbe dividersi dalla Tracia lasciandola come stato indipendente, finalizzato alla creazione politica di Europastan, la Turchia di Ankara deve guardare al mondo turco-arabo-persiano del Muslimistan, quale Centro politico-antropologico del continente eurasiatico di Aurania che segue le disposizioni dell’applicazione politica dell’antico Feng Shui confuciano.
Questo processo può avvenire pacificamente attraverso una visione di insieme del continente eurasiatico di Aurania, il quale permette ingegneristicamente di comprendere che in Europa si procede seguendo dettami di applicazione dell’unificazione attraverso il coinvolgimento di tutti i livelli amministrativi, sincronizzati da un sistema elettorale proporzionale con sbarramento al 7% espletato in un unico giorno di votazione sincronizzata per tutti i popoli d’Europa, una votazione che determinerà il partito europeo vincitore con il suo Magister Politicus che, proprio come nell’antica romanitas, guida i popoli d’Europa non solo politicamente ma direttamente attraverso il suo esempio e con un premio di maggioranza del 50%, un vantaggio per tutte le parti in causa che permetterebbe a questa repubblica delle repubbliche di essere una Repubblica Magistrale, una repubblica stabile e democratica che permetterebbe di aiutare il resto del mondo a seguire l’esempio europeo per unificare prima le civiltà cardinali e poi i continenti, e infine il mondo intero, seguendo le orme degli avi e degli antenati che antropologicamente ci hanno preceduto nella storia dell’umanità finora conosciuta.
La parola ai popoli quindi, diventa il motore di un consensus populi che permetterebbe democraticamente di sentire il proprio senso di appartenenza evitando il diritto alla rivoluzione dell’Imperium Populi con tutte le sue implicazioni incognite risultanti, e in questo senso quindi questo approccio riguarderebbe non soltanto l’Europastan e il Muslimistan, ma tutto il continente eurasiatico, ricordando che il Russistan riguarda tutte le ex repubbliche socialiste sovietiche senza il contenzioso con il Giappone sulle isole Curili, come l’Indostan che comprende India, Pakistan, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Myanmar e Sri Lanka, e infine il Kongfuzistan che comprende tutto il mondo confuciano, il quale include e prevede in una visione unificata la Cina riunita con Taiwan e Hong Kong, il Giappone con tutte le sue isole Curili, la Corea unificata, la Mongolia, le Filippine, la Thailandia, il Laos, la Cambogia, il Vietnam, la Malesia, il Singapore, il Brunei e l’Indonesia.
Pertanto seguendo il metodo confuciano applicato all’Europastan, si può riprodurlo con opportune differenziazioni particolaristiche di tipo antropologico, a tutte le altre quattro civiltà cardinali del continente eurasiatico di Aurania, e in questo modo a tutte le altre civiltà continentali del mondo, ad esclusione del continente antartico di Aramu che sarà istituito dall’insediamento dell’Imperatore Planetario, un principio costitutivo di civiltà che permetterà di risolvere le differenze geopolitiche attuali dando voce ai popoli anziché ai governi, delle civiltà che di per esse nomineranno dei affidatari per regolare i rapporti tra le civiltà a livello continentale, tale che farà emergere un Visor Continentalis, un supervisore del continente che coordinerà le relazioni tra le parti e che a sua volta rappresenterà il suo continente alla corte imperiale planetaria, nella futura capitale imperiale di Augustalia, per il governo del mondo.
Quindi da questo punto di vista l’unificazione mondiale non è il frutto di un approccio selvaggio determinato dall’anarchia internazionale e dal darwinismo sociale dei rapporti di forza, ma è definito dalla strutturazione di ponti di pace applicati verticalmente e orizzontalmente secondo le indicazioni politiche del Feng Shui e dei suoi cinque guardiani continentali, che vanno così a definire l’intera impalcatura disposta per facilitare il dialogo in assenza di potere di veto o dell’uso della forza che invece si sposta diventando prerogativa esclusiva dell’Imperatore Planetario.
Così in questo modo, seguendo l’iter metodologico confuciano, i processi di unificazione del mondo sono scelti tra due opzioni: i processi di guerra o i processi di pace. Scegliamo bene!

