FEDE SPIRITUALITA’ E RELIGIONE

di Vincenzo Di Ieso

Il Neiye, un nostro testo del 4° sec. a.C., dice:

Ogni uomo ha un cuore del cuore.

Un cuore all’interno del proprio cuore.

Questo cuore precede la parola.

La parola, lo sappiamo, ha a che fare con la mente e quindi con gli interessi, le paure e i desideri.

Il cuore del cuore di cui parla questo antichissimo maestro, senz’altro un mistico che descrive la sua esperienza diretta, altro non che l’alito divino che alberga in ogni essere vivente.

Ci sono forse parole che possano descrivere questo stato primordiale di noi stessi?

Certo che no!

Infatti tutti i mistici, alla richiesta della descrizione, rispondono con il silenzio.

Con l’assenza della parola.

In realtà, se anche l’altro ha fatto la stessa esperienza, sa di cosa parlo.

In caso contrario essendo una esperienza spirituale, trascende la mente, nessuna parole potrebbe descriverla e meno che mai trasmetterla ipso facto a chiunque altro.

In termini moderni potremmo dire che:

La spiritualità è un istinto.

Istinto che tutti gli esseri umani hanno.

Un istinto che fa percepire la “presenza”, che spinge a cercare e possibilmente trovare la risposta, da cui poi deriva la certezza di qualcosa d’altro all’alterità mondana.

Essendo una esperienza soggettiva, nessuno la può negare.

La spiritualità in qualche modo anticipa la religione che altro poi non è che una spiritualità organizzata intorno a un popolo.

Io sono convinto che:

Non si può essere religiosi senza essere prima degli spiritualisti.

La Fede,

ombra inspiegabile ma da cui chiunque sia illuminato dalla Luce divina, non può separarsi da noi stessi.

Essa è la conseguenza di una esperienza trasformante originata dalla propria esperienza spirituale.

La fede che si origina esclusivamente da un testo è solo fondamentalismo radicale.

Pericoloso per tutti.

Lo sappiamo bene.

Conosciamo la santa inquisizione e conosciamo l’ISIS così come tanti altri fenomeni presenti nella storia di questo nostro povero e miserabile mondo.

Una religione senza la spiritualità è un guscio vuoto.

Peraltro l’unica vera esperienza condivisibile universalmente è quella spirituale.

Non quella religiosa.

Ciascuno si identifica in una tradizione, per infinite ragioni ma che risiedono tutte nel cuore del credente.

Purtroppo ogni Tradizione non può fare a meno di erigere paletti di confine per identificare sé stessa.

Alla fine sono questi ineluttabili paletti che impediscono un dialogo teologico fra le diverse religioni.

La spiritualità invece, essendo la stessa in ogni uomo, e avendo il cuore come sede uguale per tutti, può essere davvero il linguaggio universale tanto agognato in questa terrifica epoca che stiamo vivendo.

In fondo un mistico cristiano o uno islamico o uno taoista, hanno le medesime esperienze.

Basta leggere gli scritti di San Francesco, di Rumi, o di Wang Chong Yang, perché risulti evidente che tutti descrivono la stessa medesima esperienza.

Certo poi le rispettive menti elaborano le esperienze con modelli culturali e iconografici tipici della civiltà in cui sono vissuti.

Persino all’origine del mandato celeste per una religione, troviamo la stessa esperienza.

Se io leggo il dialogo tra Yahweh e Abramo e lo comparo con quello tra Laojun e Zhang Daoling, il fondatore della religione taoista, trovo gli stessi identici passaggi che vanno:

1. dal contatto scelto dalla divinità verso un uomo non religioso, ma mistico,

2. alla presentazione,

3. alla rappresentanza in terra,

4. al patto di alleanza,

5. al mandato celeste,

6. alla protezione di un popolo.

Eppure sono due momenti lontanissimi nella storia e nello spazio.

Contesti culturali, storici e geografici, totalmente differenti eppure la stessa medesima esperienza.

Più che cercare un dialogo interreligioso, dovremmo costruire un dialogo spirituale.

Con l’unico strumento che effettivamente apre il mio cuore a quello dell’altro da me:

la FEDE derivata dall’esperienza spirituale.

Esperienza che accomuna tutti coloro che sono capaci di aprire il cuore del cuore e accedere al divino.

FEDE SPIRITUALITA' E RELIGIONE
FEDE SPIRITUALITA’ E RELIGIONE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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