a cura di Martino Zeta
In base ad un mio ragionamento, gli posi la seguente domanda:
“Quindi, Don Berna, che cosa definisce l’io? Che cosa fa che io sia io? Se ciò che identifico come io o me stesso non esiste e non ha nulla di trascendentale poichè, morendo, dobbiamo consegnare ogni particella di informazione e di esperienza acquisita durante la vita fino a scomparire come entità individuale?”
Sorrise in modo comprensivo, sapeva esattamente cosa stavo provando e mi disse:
“La cosa divertente è che, dopo tutto quello che hai vissuto, credi ancora che ci sia un io.
Quello che concepiamo come l’io è una struttura artificiale, assemblata a partire da informazioni ed esperienze di vita; è la nostra storia personale. Con la morte l’io scompare, ma l’energia con la quale è stato formato rimane perchè è eterna. Ecco perchè è così importante fare una ricapitolazione completa, in modo da poter capire e riordinare i sentimenti non assimilati. Solo trovando l’equilibrio interno l’energia organica trascende in energia cosciente. E’ così che riusciamo a mantenere un’unità di ciò che siamo. Altrimenti il conglomerato di sensazioni che chiamiamo io si disintegrerebbe in migliaia di frammenti isolati di memoria, come uno sciame che, disperdendosi, perde per sempre la coesione di ciò che era un momento prima.
Non importa quello che fai, alla fine dovrai morire. Tuttavia la vita, come la morte, non è uguale per tutti. Perchè non è la stessa cosa morire miserabili oppure esser pieni di potere e di coscienza. Come una goccia che ritorna all’oceano da alcuni aspetta la dissoluzione quasi immediata dell’individualità: questa è la seconda morte, vengono riciclati nell’eterno. Le loro particelle di energia, ora disperse nel mare della coscienza potrebbero diventare di nuovo parte di qualcosa o di qualcuno, ma la coesione di ciò che erano una volta è persa per sempre.
Altri invece, riescono a mantenere la coscienza dell’essere, attraverso la forza di volontà. Quindi si può dire che questa tenacia, questa forza di coesione che chiamiamo vita è davvero tutto ciò che siamo.
I praticanti della ricapitolazione che riescono a raggiungere la coscienza di sè, rimarranno uniformi per molto più tempo, alcuni forse per l’eternità perchè anche se come tutti gli altri, dovranno pagare il prezzo della transizione, saranno preparati in modo da poter mantenere, molto probabilmente, la sensazione di ‘essere’ per un tempo indeterminato”.
(Armando Torres – La ragnatela universale)

