TRADIZIONE CON IL LIBERALISMO NEL PLURALISMO RELIGIOSO

a cura di Giuseppe Aiello

Muhammad Ali Jamal pone il problema:

Credo che il liberalismo sia riuscito a stabilire i principi dell’unità trascendente delle religioni sotto molti aspetti, ancor più delle stesse società tradizionali.

Non posso tenere una conferenza nella maggior parte dei paesi musulmani affermando che i percorsi indù e buddisti sono ugualmente autentici e validi per raggiungere il paradiso; nella migliore delle ipotesi verrei massacrato a parole e, nel peggiore dei casi, lapidato a morte.

Non so perché i tradizionalisti siano stati così dogmatici su questo punto, soprattutto riguardo alla questione della laicità. Seyyed Hossein Nasr si è sforzato di presentare il fondamentalismo come un’eccezione. In realtà, non è affatto un’eccezione.

Nelle società musulmane, purtroppo, l’accettazione e la tolleranza religiosa rappresentano l’eccezione, mentre l’esclusivismo è diffuso e profondamente radicato.

Credo che un certo grado di tolleranza all’interno del liberalismo sia necessario, come minimo, per diffondere il messaggio perenne. Perché, credetemi, senza paesi laici, la maggior parte dei tradizionalisti non avrebbe potuto dire nulla. Frithjof Schuon, ad esempio, non sarebbe stato in grado di scrivere una sola parola in Arabia Saudita. È la libertà di parola che gli ha dato la libertà di diffondere la sua opinione, e ovviamente la libertà di parola è un prodotto del modernismo!

Brian Christopher Harris risponde:

Ecco perché la Sophia perennis è esoterica. È stato reso pubblico solo come compensazione per l’oscurità dell’epoca. Non è necessario che venga fatto proselitismo a chiunque non sia pronto ad ascoltarlo.

La priorità per gli autori della Tradizione è che una determinata trasmissione iniziatica formale venga trasmessa intatta. Data questa priorità, va bene se solo piccoli circoli d’élite riconoscono e realizzano nella gnosi applicata del Sentiero la Dottrina in cui l’unicità della Verità trascende le particolarità della forma. Potrebbe essere necessario che esercitino riserva nel condividerlo con una società più ampia, anche se alla fine deve irradiarsi verso l’esterno dal Centro per ispirare ogni aspetto di una civiltà pienamente integrale. È solo perché questa diffusione più organica viene interrotta che si è obbligati a rendere esplicito l’implicito e a propagarlo sulla stampa. È più potente nei lignaggi orali strettamente tenuti.

Le inquadrature moderniste liberali – per non parlare delle contorte postmoderne – della pluralità implicano che tutte le opinioni siano relativizzate all’interno di un dialogo sterile in cui il secolarismo è l’arbitro, in modo che ogni tradizione sia tollerata perché tutte sono viste come curiosità ugualmente morte e innocue, irrilevanti per la vita secolare.

Questa non è la stessa situazione in cui una civiltà veramente fiorente e spiritualmente viva è abbastanza sicura da consentire a visioni religiose diverse dalla propria di trovare libera espressione. Il fondamentalismo è un modernismo rovesciato, un altro capo della stessa idra satanica. Eppure ogni aderente alla Tradizione perenne preferisce una forma minimamente intatta che persista al prezzo dell’esclusivismo a un inclusivismo assicurato dalla frammentazione di tutte le tradizioni e dal divieto loro di ordinare la vita comunitaria. La tradizione deve precedere il perennialismo.

Dhananjai Samant risponde:

Il liberalismo secolare e il cosiddetto umanesimo (ironicamente portando l’umanità verso il sub-umanesimo) è una parodia satanica dell’Unità Trascendente delle Religioni. Il primo è ‘dal basso’ e un (dis)orientamento verso l’esterno mentre il secondo è ‘dall’alto’ ed è un orientamento verso l’interno.

TRADIZIONE CON IL LIBERALISMO NEL PLURALISMO RELIGIOSO
TRADIZIONE CON IL LIBERALISMO NEL PLURALISMO RELIGIOSO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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