di Sartori Andrea
In ebraico מָשִׁיחַ (Mashiach) ovvero “l’unto” parola che in greco diventa Χριστός (Christos)
È un concetto ebraico presente però anche in altre religioni.
Cos’è il Messia per gli ebrei? Nell’Antico Testamento, specie in Isaia, abbiamo diversi passaggi su questa figura. Da questi passi si intende che sarà un pacificatore e abolirà le guerre, porterà il culto dell’Unico Dio in tutto il mondo, restaurerà il culto puro. Un passo che riassume le caratteristiche messianiche è Zaccaria 9, 9-10
“figlia di Sion,
giubila, figlia di Gerusalemme!
Ecco, a te viene il tuo re.
Egli è giusto e vittorioso,
umile, cavalca un asino,
un puledro figlio d’asina.
Farà sparire i carri da Efraim
e i cavalli da Gerusalemme,
l’arco di guerra sarà spezzato,
annunzierà la pace alle genti,
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal fiume ai confini della terra.”
Come si evince è un messia spirituale. Ben presto però arriva l’interpretazione politica, più rozza ma anche più comprensibile nell’immediato: il Messia libererà Israele dalla dominazione straniera, romana in particolare. Il I e il II secolo fu tutto un fiorire di Messia, il più famoso dei quali (dopo Gesù ovviamente) fu Simone Bar Kocheba, la cui rivolta fu stroncata dall’imperatore Adriano. Ma figure simili al Messia si trovano anche in altre religioni.
Nell’Islam c’è il Mahdi, il “ben guidato” che arriverà alla fine dei tempi per restaurare l’Islam su tutta la terra dopo aver sconfitto il Dajjal, versione islamica dell’Anticristo. Ovviamente anche il Mahdi venne declinato politicamente: il Mahdi più celebre fu Muhammad Ahmad che guidò la rivolta antibritannica in Sudan contro Gordon Pasha. In ambito induista c’é Kalki, ultimo avatar di Visnu, e il Buddismo attende Maitreya che è però figura più sanamente spirituale. Persino il mondo cristiano ha i suoi re messianici: sono le leggende del “re addormentato” come Artù ad Avalon e Federico Barbarossa: non morti, ma addormentati, torneranno per restaurare la grandezza dei loro popoli. E infine il misterioso “puer” della Quarta Egloga di Virgilio, un messia romano: il brano di Virgilio ha incredibili somiglianze con i passi di Isaia.
Il Messia è quasi sempre interpretato politicamente. Qualcosa che dà una facile popolarità immediata (ancora oggi si vive nell’illusione che un salvatore politico possa risolvere tutto. Anche tenendo conto che il messia politico diventa sempre un tiranno) ma di corto respiro: a noi oggi cosa frega dell’oppressione romana?
Gesù ha avuto una fortuna maggiore per via delle sue risposte alle domande fondamentali, che non sono politiche. Gesù affronta la domanda delle domande: la morte.
Una domanda che valeva in epoca romana come oggi.

