di Marco Scarinci
Solo l’Occidente moderno poteva immaginare una presunta incompatibilità – che a mio avviso è una dicotomia schizofrenica – tra Mistica e Magia. Una tale separazione non è mai esistita nelle grandi Tradizioni spirituali dell’Oriente: in India, Tibet, Cina, Giappone… E nemmeno in quelle dell’antico Occidente: Mesopotamia, Egitto, Grecia, etc.
Spesso alla Mistica viene associata la Passività, mentre alla Magia l’Attività, e c’è chi in qualche modo predilige l’una o l’altra. Ma che senso hanno queste posizioni, dal momento in cui Passività e Attività sono polarità in armonia in una vita piena, cosciente e sana? L’Universo è fatto dal perfetto equilibrio di queste polarità, in nessun modo è possibile disgiungerle per privilegiarne una.
Altre volte si contrappongono Contemplazione (mistica) e Azione (magia). Ma è davvero auspicabile un’azione priva di coscienza, o una coscienza sterile, che non si traduca in atto?
Il Sentiero Spirituale autentico abbraccia entrambi gli aspetti:
Contemplazione e Azione, Cielo e Terra, Silenzio e Movimento.
È una danza armonica che rispecchia la Circolazione fondamentale dell’Essere.
Mistica e Magia sono in realtà la stessa identica cosa, da due diverse prospettive. La Magia è la Mistica in movimento. La Mistica è la Magia quando si fa silenzio.
La preghiera può essere anche atto magico, e l’atto magico una via per immergersi nel Vuoto. Il Cuore che contempla è lo stesso che traccia i mudra, che accende le lampade, che pronuncia i mantra.
La Mistica è l’Ascesa dell’Uomo verso Dio; la Magia è la Discesa di Dio verso l’Uomo. Due fasi di un unico respiro. Entrambi aspetti di un unico movimento Circolare.

