VERSO UN NUOVO ORDINE PLANETARIO DAL SAPORE ANTICO

di Vincezo Di Maio e Lelio Antonio Deganutti

Il Conflitto Eurasiatico come Guerra Totale Escatologica: Verso il Crollo dell’Ordine Sionista-Occidentale e la Rinascita dell’Umanità Sacra

Dalla prospettiva complessa e metastorica del Primordialismo Visionario, il conflitto innescato nella regione eurasiatica del cosiddetto Muslimistan – una vasta area culturale e spirituale che si estende dal Levante all’Iran, comprendendo territori storicamente islamici e carichi di energia archetipica – si configura come molto più di una mera disputa tra Stati. Ci troviamo, infatti, dinanzi a un evento epocale, una guerra multidimensionale, una crisi di civiltà che segna il culmine di un ciclo e l’inizio possibile di un altro.

Il confronto tra Israele e Iran, lungi dall’essere un semplice conflitto regionale, rivela le dinamiche profonde di una guerra politica, economica, culturale e metafisica. Una guerra, cioè, che mette in gioco il senso stesso della Storia, della spiritualità e del destino collettivo dell’umanità.

  1. Politica di Aggressione e Progetto del Grande Israele

A livello politico, l’agire strategico di Tel Aviv si muove nel solco del progetto espansionista del Grande Israele (Eretz Yisrael), la cui mappa ideale, derivata da interpretazioni estreme del testo biblico, include territori che si estendono dal Nilo all’Eufrate. L’attuazione progressiva di tale visione implica la destabilizzazione sistematica degli Stati nazionali arabi e islamici confinanti, e una presenza militare permanente che garantisca l’egemonia sionista sull’intera regione.

Questa visione, promossa da élite ideologicamente motivate, punta a ridisegnare il Medio Oriente, frammentando il tessuto sovrano dei Paesi storici per sostituirlo con entità deboli, settarie e facilmente manipolabili. L’obiettivo ultimo è la centralizzazione assoluta del potere su Gerusalemme, elevata a capitale mondiale del nuovo ordine unipolare di ispirazione messianico-sionista.

  1. Controllo Energetico e Sistema Finanziario

Sul piano economico, il conflitto rappresenta una battaglia per l’accaparramento delle risorse naturali – gas, petrolio, uranio – e per il controllo delle rotte commerciali e del mercato energetico globale. Israele, sostenuto da apparati transnazionali, mira a diventare snodo energetico e tecnologico privilegiato tra Europa e Asia, tagliando fuori l’Iran e ogni altra potenza ostile al dominio atlantista.

Questo scontro si intreccia con la crisi strutturale del sistema finanziario occidentale, sempre più basato su speculazioni, moneta fiat e bolle virtuali, incapace di reggere il confronto con economie emergenti più ancorate al lavoro reale e al valore delle risorse. La pressione su Iran, Russia e altri attori non allineati si spiega anche come tentativo di ritardare un collasso sistemico dell’alta finanza, che potrebbe preludere alla nascita di un nuovo ordine multipolare.

  1. Guerra Spirituale e Terzo Tempio

A un livello più profondo e decisivo, il conflitto assume la forma di una guerra culturale e spirituale. Al centro della visione escatologica portata avanti da settori radicalizzati del giudaismo talmudico e cabalistico vi è la ricostruzione del Terzo Tempio di Salomone a Gerusalemme. Questo evento, carico di simbolismo apocalittico, è considerato il presupposto per l’avvento del messia ebraico.

Tuttavia, secondo il Primordialismo Visionario, tale figura messianica non rappresenta la redenzione, bensì l’esatto contrario del Cristo Vincitore, ovvero un anti-messia, l’incarnazione materialistica e deformata del Principio divino: una concezione dell’Anti-Cristo. La sua venuta inaugurerebbe un’epoca di dominio globale sionista, svuotato di sacralità e fondato su un controllo totalitario dell’essere umano.

  1. Il Tramonto dell’ONU e la Fine della Sovranità Popolare

Nel mentre, le istituzioni internazionali – ONU in primis – appaiono sempre più svuotate di significato, incapaci di contenere l’espansione israeliana e di garantire giustizia ai popoli oppressi. Il diritto internazionale viene progressivamente sostituito da una legge del più forte, in cui la volontà geopolitica di alcune élite prevale su ogni principio morale o giuridico condiviso.

Questo indebolimento dell’ONU e degli organismi sovranazionali “neutrali” si inserisce in un processo più ampio di erosione della sovranità popolare, che si manifesta anche in Occidente attraverso l’aumento della povertà, delle disuguaglianze, delle proteste sociali e delle crisi istituzionali.

  1. Verso la Guerra Totale o la Palingenesi

Tutto ciò conduce a un bivio epocale. Da un lato, la preparazione latente a una guerra mondiale di proporzioni mai viste, che potrebbe nascere da una serie di escalation imprevedibili e da un’esplosione simultanea delle crisi locali in Medio Oriente, Europa e Asia. Una guerra che genererebbe non solo distruzione fisica, ma un collasso totale delle strutture mentali, etiche e sociali dell’Occidente postmoderno.

Dall’altro, esiste la possibilità che l’implosione del sistema attuale – a partire dalla caduta di Israele come epicentro del potere sionista globale – generi un effetto domino: lo scioglimento della rete internazionale di controllo economico e mediatico, e l’apertura verso un nuovo ordine fondato sui valori sani e sacri del giudaismo sefardita, del cristianesimo autentico, dell’islam spirituale, dell’induismo vedico, del buddhismo primordiale e del daoismo originario.

Una nuova Palestina, libera, interreligiosa, consacrata alla pace e alla giustizia, potrebbe sorgere come simbolo di questa trasformazione, così come una nuova entità politico-spirituale – Europastan – potrebbe emergere dalle macerie del Vecchio Continente, riformulato secondo principi etici, morali e trascendenti.

  1. L’Insurrezione delle Coscienze

In questo scenario di grande instabilità, si moltiplicheranno ovunque – in particolare in Occidente – scioperi, disordini civili e manifestazioni di solidarietà ai popoli oppressi, in primis alla Palestina, all’Iran e a tutte quelle nazioni che rifiutano l’asservimento spirituale e politico al sistema dominante.

Questa insurrezione delle coscienze, alimentata dalla sofferenza reale dei popoli e guidata da uomini e donne chiamati alla rettitudine, sarà il segno che un’altra umanità è possibile: non quella dell’utopia tecnocratica, ma quella del ritorno alla Tradizione, alla sacralità della vita, alla verità che libera e a un ordine spirituale mondiale benedetto da Dio Altissimo, il Signore dei Mondi.

VERSO UN NUOVO ORDINE PLANETARIO DAL SAPORE ANTICO
VERSO UN NUOVO ORDINE PLANETARIO DAL SAPORE ANTICO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

Lascia un commento