STORIE STRAORDINARIE

a cura di Giuseppe Aiello

Testo di Ayn Kha

Nel nostro incontro con il figlio di Guénon, qualche tempo fa, questi ha fatto un accenno ai vari ‎karāmāt, o miracoli, associati a suo padre. Pur non aggiungendo ulteriori dettagli – “non tutto ciò ‎che si sa deve essere divulgato”, per citare le sue precise parole – ha menzionato un episodio ‎degno di nota: ‎

quando Guénon era un giovane in Francia, una notte si mise in cammino per una lunga passeggiata ‎nel bosco. Durante questo esercizio di “contemplazione peripatetica”, una pratica a cui si era ‎abituato, cadde accidentalmente in un fosso così profondo che gli era impossibile trovare una via ‎d’uscita da solo. Bloccato nella completa oscurità in questa fossa in mezzo al bosco, senza nessuno ‎in vista a cui chiedere aiuto, Guénon pensò di essere ormai giunto alla fine. Mentre si ‎preparava a quella che sembrava una morte inevitabile, una mano apparve dall’alto, ‎apparentemente dal nulla, e lo tirò fuori dal fosso. Non appena, tuttavia, fu salvato da questa ‎figura sconosciuta, questa si lanciò e scomparve nel bosco, con la stessa rapidità e misteriosità con cui era ‎apparso. Nonostante i tentativi di Guénon di raggiungerlo per offrirgli la sua sincera gratitudine non ‎avessero avuto successo, riuscì comunque a vederlo chiaramente in volto. ‎

Molti anni dopo, mentre era al Cairo, Guénon partecipò a un incontro sufi che prevedeva un majlis ‎di dhikr, solo per trovare l’uomo che lo aveva salvato anni prima in Francia seduto al centro ‎dell’assemblea.‎

Mentre Guénon, in preda allo shock, indicava estaticamente l’uomo che aveva riconosciuto anni ‎prima, la misteriosa figura che casualmente era lo Shaikh Salāma Ḥasan al-Rāḍī, un maestro sufi, si ‎alzò, sorrise e abbracciò Guénon, ricordando il loro precedente incontro. La natura miracolosa ‎dell’incidente – ben nota ai membri dell’ordine dello shaikh – risiedeva nel fatto che lo Shaikh al-‎Rāḍī non aveva mai messo piede in Francia in vita sua. Il potere carismatico dello shaykh era così ‎forte che egli stesso non era membro di alcuna ṭarīqa, avendone invece fondata una propria. Una ‎foto dello shaykh si trova ancora oggi in cima a una mensola nello studio di Guénon. ‎

Sotto: Immagine dello Shaikh al-Rāḍī, dalla stanza di Guénon (scattata nell’agosto 2017, Cairo).‎

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Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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