TRE COSE CARE AL PURO ISLAM

di Giuseppe Aiello

Ibn al-‘Arabi afferma: “Odiavo le donne e il sesso all’inizio del mio percorso”. Continuò così per diciotto anni, finché non giunse a meditare sull’hadith in cui il Profeta (pace e benedizioni su di lui) dice:

“Tre cose mi sono state rese care in questo vostro mondo: le donne, il profumo e la preghiera”

Ibn al-‘Arabi scrive inoltre: “Temevo l’ira di Dio, perché odiavo ciò che Dio aveva reso caro al suo Profeta (pace e benedizioni su di lui)”

(Ibn al-‘Arabi, Muhyi ‘l-Din. Al-Futuhat al-makkiyya. 4 voll. Beirut: Dar Sadir).

Nella sua opera successiva, Fusus al-hikam o “Le cornici della saggezza”, Ibn al-‘Arabi contempla una particolare saggezza contenuta nella “parola” divina espressa in ciascuno dei profeti. Il suo capitolo sulla parola musulmana è una riflessione su questo hadith riguardante l’amore del Profeta (pace e benedizioni su di lui) per le donne, il profumo e la preghiera.

(Fusus al-hikam. 2 voll. ed. Abu ‘l Ala ‘Affin. Beirut: Dar al-kitab al-‘arabi. 1:214-226; – Bezels of Wisdom, trad. R. W. J. Austin. New York: Paulist Press. 71-81).

TRE COSE CARE AL PURO ISLAM
TRE COSE CARE AL PURO ISLAM

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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