Georg Simmel alla ricerca della filosofia perenne

di Luca Fiore Veneziano

13 Maggio 2025

Introduzione al commento di Mauro Cascio

Nel panorama degli scritti simmeliani, “Il segreto e le società segrete” è un testo che sorprende per profondità e attualità. Apparentemente marginale rispetto ai lavori più noti del filosofo berlinese, si rivela in realtà una delle chiavi più affilate per comprendere le tensioni dell’individuo moderno e il suo rapporto con la verità, la società e se stesso. La preziosa edizione curata da Giovanni Balducci e Mauro Cascio per l’editore Aragno, arricchita da un’introduzione di Antonio De Simone — uno dei massimi studiosi internazionali di Simmel — rilancia questo testo come uno snodo decisivo della riflessione sociologica e teoretica contemporanea.

Nel suo contributo, Mauro Cascio offre una lettura acuta e appassionata, che ci conduce nel cuore del pensiero simmeliano: un pensiero che riconosce la crisi della modernità ma non vi si arrende. L’individuo moderno, secondo Simmel, è circondato da una società che lo invade, lo misura, lo osserva. Reagisce chiudendosi, rinunciando al dialogo, trasformando la relazione in sorveglianza reciproca. Nasce così il “segreto” come rifugio interiore, come gesto di difesa, ma anche come spazio possibile per una verità altra. Non come menzogna, ma come profondità intimamente cercata.

Ed è qui che Cascio individua la svolta: una società segreta non è un’organizzazione clandestina, ma un luogo simbolico e culturale dove si custodisce — e si cerca — una verità essenziale. Un segreto non da nascondere, messo a nudo, ma da meritare. Non l’opacità della dissimulazione, ma la trasparenza difficile della conoscenza. Questo tipo di società è orientata non al potere, ma al senso. Allude a quella che i rinascimentali come Pletone chiamavano “Prisca Theologia“: una sapienza perenne, che attraversa le epoche, che si disvela solo a chi è disposto a cercare davvero.

In questo senso, il saggio di Cascio diventa un invito. A non ridurre l’uomo moderno ad un nodo della rete, ad un terminale di dati o ad un consumatore disincantato di verità preconfezionate. Ma a pensarlo ancora come cercatore. Come soggetto inquieto, orientato non al conformismo della superficie, ma alla profondità di ciò che resta nascosto. Un individuo in grado di andare oltre il “velo di Iside”.

Georg Simmel alla ricerca della filosofia perenne” è allora più di un commento: il testo che vi proporrò ora è un atto di fiducia nella possibilità di un pensiero che, ancora oggi, sappia interrogare l’invisibile.

Georg Simmel alla ricerca della filosofia perenne

«Il segreto e le società segrete» è un testo all’apparenza minore rispetto all’ordinaria produzione del
suo autore, il sociologo e filosofo Georg Simmel (1858-1918), ma che invece presenta tanti e tali
particolarità da farne una tappa importante della cultura occidentale. Per questo è più che opportuna
la pubblicazione, nelle prestigiose edizioni Aragno.
Simmel è uno degli studiosi più attenti della modernità. E della solitudine dell’uomo. Un uomo
stordito dalla società capitalistica, che investe di senso tutto l’umano e tutto riduce a prezzo e
mercato. Il soggetto è un soggetto che trema, ed è questo tremore che genera una distanza da tutto:
l’uomo cioè si chiude in se stesso, e si rassegna ad essere un ingranaggio di qualcosa che non
comprende per aver rinunciato ad ogni tentativo di comprensione. Non è il  flâneur parigino, che
passeggia per la metropoli, senza impegno per sovraesposizione agli stimoli. L’uomo coltiva un
disincanto passivo, e si adatta ad ogni nuovo normalità che la società gli impone. Il salto sarebbe nel
recuperare in questo spazio la consapevolezza critica, immaginare cioè, nella crisi della modernità,
un altro mondo possibile. Ebbene, venendo al testo di recente pubblicazione, questo individuo
protegge se stesso dall’altroNon crea dialogo, ma monologhi. Si crede autosufficiente e questo
stare in guardia da tutto lo chiama privacy. La privacy è la malattia della modernità. È il segreto,
appunto. La condizione che ci sia un nucleo, in ogni individuo, che è segreto, in quanto si sottrae
dalla curiosità vorace della relazione e della società. Ed addirittura questa intimità è il nocciolo più
vero, quello della genuina autenticità.
La parte più caratteristica del volume è quella relativa alle società segrete. Le società segrete non sono segrete in quanto clandestine. Ma sono segrete in quanto custodiscono il segreto. C’è una verità nel mondo che è una verità del mondo. Cioè, da sempre, è sotteso, nella storia e nella vita, la verità della storia e della vita.

La si è chiamata in vari modi. A Firenze nel XV secolo la si chiamava Prisca Theologia. Erano i tempi di
Pico della Mirandola, di Marsilio Ficino e si riteneva che esistesse una sola Verità che attraversa i
secoli, a partire dagli Antichi Misteri, e che si traducesse, in forme storiche diverse. Questa Verità
cioè ha bisogno di qualcosa per essere rappresentata. La Verità viene nuda al mondo. È, appunto,
segreta. Cercarla è il compito che si è sempre dato l’uomo che vuole definire il suo senso e non
accontentarsi di essere un ingranaggio di un mondo che non capisce.

Mauro Cascio

Tratto da: AVANTI ONLINE

Georg Simmel alla ricerca della filosofia perenne
Georg Simmel alla ricerca della filosofia perenne

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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