a cura di Gabriele Lungo
13 Maggio 2025
Nella tradizione buddhista, questo plenilunio si celebra la ricorrenza di Vesak, in cui si commemorano nascita, illuminazione e parinirvāṇa di Siddharta Gotama, il Saggio Illuminato dei Śākya (Buddha Śākyamuni).
Scrisse l’Imam Shahrastani, erudito teologo e giurista: “[I buddisti credono che] il Buddha sia una persona di questo mondo [cioè, non un angelo né una divinità] che nasce e non si sposa, [e avendo realizzato il carattere composito e transeunte di questo mondo, al di là delle normali funzioni biologiche cui assolve con equanimità, nella sua perfetta realizzazione] non mangia, non beve, non invecchia e non muore. Il primo Buddha a manifestarsi nel mondo [in questa epoca cosmica] è conosciuto come Śākyamuni, che significa “onorevole, nobile” (كريم): tra la sua apparizione e l’Egira [del Profeta Muhammad ﷺ] sono trascorsi circa 5mila anni. La successiva stazione spirituale [precedente quella della realizzazione definitiva] è quella del Bodhisattva, che significa “cercatore della Verità” (مريد الحق): tale rango si realizza attraverso [la pratica delle virtù tradizionali, fra cui vi sono] la pazienza e la generosità, desiderare ciò che è benefico e rescindere l’attaccamento a questo mondo, ai suoi piaceri e agli appetiti egoistici; elevarsi al di sopra delle cose proibite e coltivare la misericordia (رحمة) per tutto il creato; [..] nutrire una totale disposizione interiore verso la Verità (توجه إلى الله), volgendosi integralmente ad Essa con potente aspirazione estatica (همة).
[..] Questa dottrina si manifestò in India [per decreto divino] in virtù delle speciali qualità di quella terra e della sua topografia [che agevolano la predisposizione metafisica dei suoi abitanti], nonché grazie al fatto che tra i suoi popoli vi sono coloro che eccellono negli esercizi spirituali e nell’autocontrollo di sé.
In base alla loro descrizione del Buddha – se sono accurati – sembrerebbe che egli possa essere stato non altri che al-Khidr ﷺ, che i musulmani riconoscono [come Saggio menzionato nel Nobile Corano, connotato da una conoscenza ispirata (علم لدني), non mediata dalla Rivelazione formale di un Libro].”

