a cura di Giuseppe Aiello
(Imam, Re Filosofo di Platone, Uomo Universale, Re divino)
Nonostante i diversi studi in proposito, la reale comprensione del principio del Governo islamico in vigore in Iran appare essere ancora poco chiara, e non solo in Occidente.
Il Principio tradizionale della cosiddetta Wilayat al-Faqih (l’autorità del Faqih), portata in auge dall’Imam Khomeini, fa riferimento a quattro visioni tradizionali.
1) Imamato
Dopo il Profeta (guida spirituale e sovrano temporale), l’autorità spirituale e il potere temporale devono restare in un unica persona, come insegna la Tradizione, che viene nominata dall’Alto, dunque per designazione divina – come insegna la Tradizione – e non eletta o votata dagli uomini. L’Imam, che non è solo un Califfo (Khalifa), possiede una superiore conoscenza divina, è quindi nominato dal Profeta o dal precedente Imam. Ma questa teoria è chiara per il tempo di presenza di questi dodici Imam. (Nel momento che l’Imam è in Occultazione – “kali yuga” islamico, l’autorità scende di livello e passa al Faqih; cambia anche la modalità di designazione)
2) Re-Filosofo
La seconda teoria tradizionale è la teoria del “Re Filosofo” di Platone nella sua Repubblica. Per l’Imam Khomeini il Re-filosofo è il Faqīh, che – attenzione !!! – non è solo un mero giurista.
3) Uomo Perfetto
La terza teoria è la teoria esoterica dell’Uomo Perfetto o Universale (Al-Insan al-kamil), come espresso in particolare da Ibn Arabi. L’Uomo Perfetto ha una “wilayah” assoluta: non solo l’autorità spirituale, ma include anche quella politica, temporale.
4) Shah divino
La quarta teoria è la mitologica tradizionale persiana come presentata dallo Shahname, il capolavoro epico di Ferdowsi, che racconta la storia di questi Re divini mitologici. Avevano due caratteristiche: la Giustizia e la Saggezza. Questi re mitologici erano nominati da un uccello simbolico e avevano una Farrah o Gloria trascendente.
In sintesi, la teoria della Wilayat al-Faqih ha fondamenti assolutamente tradizionali, sebbene “calati”, nella modalità applicativa, nella modernità. Ma anche questa “flessibilità” è Tradizione.

