di Giuseppe Aiello
Nel simbolo taoista dello Yin-Yang, il polo attivo (o maschile), Yang, è rappresentato da un campo bianco, ma la sua modalità statica è rappresentata da un punto nero; il polo passivo (o femminile), Yin, è rappresentato da un campo nero, ma il suo dinamismo è rappresentato da un punto bianco.
L’intimità della loro unione e la forza del loro legame sono rappresentate nel simbolo dal sinuoso intreccio (che ricorda tanto una statua tantrica) dei due campi.
Fritjof Schuon scrive: “Dato che Yang e Yin derivano entrambi dal Tao, devono inevitabilmente rivelare la loro unità di fondo anche sul piano della loro divergenza: ciò è mostrato dal simbolo Yin-Yang, in cui la parte nera contiene una macchia bianca, e inversamente; ciò significa che la mascolinità comprende un elemento di femminilità, e la femminilità un elemento di mascolinità. . . . Visto positivamente, il maschile si riferisce all’Assoluto, e il femminile all’Infinito; visto negativamente, nella mascolinità c’è un pericolo di contrazione e indurimento, mentre nella femminilità c’è un pericolo di dissoluzione e di esteriorizzazione indefinita. . . . Nel simbolismo geometrico, Yang è rappresentato da superfici che delimitano e racchiudono (e quindi mantengono il legame con l’unità), mentre Yin è rappresentato da stelle che proiettano e irradiano.”

