a cura di Giuseppe Aiello
Ibn Arabi scrive:
“Quanto ai più elevati tra gli uomini spirituali, i più grandi tra loro, quando viene loro affidata una missione, riescono a nascondere il loro grado spirituale agli altri, per apparire in un’apparenza che non tradisca il privilegio divino di cui godono; in questo modo, sanno combinare l’attributo della chiamata ad Allah con quello dell’occultamento del proprio grado spirituale.
Poi esortano gli esseri umani (ad esempio) citando gli hadith e le letture di libri sottili, così come con storie edificanti sui maestri spirituali, e in questo modo la gente comune li conosce solo come “narratori”, ma non come se stessero parlando dei propri stati personali causati dal loro grado di Suprema Prossimità”.

