NEI CHING

di Felipe Guerra

“I Tre mesi dell’Estate sono chiamati: proliferare e sviluppare il fiore. I soffi del Cielo e della Terra si intrecciano, i Diecimila Esseri fioriscono e fruttificano. Alla notte ci si corica, all’alba ci si alza, evitando le esposizioni al sole eccessivamente lunghe. Si esercita il volere, ma senza violenza; assecondando lo splendore della bellezza e della forza, che realizzano allora le loro promesse; assecondando lo scorrere dei soffi che preferiscono allora esteriorizzarsi. Così ci si conforma ai soffi dell’Estate, via per il mantenimento della crescita della vita. Andare controcorrente porterebbe danno al cuore; causando, in autunno, febbri intermittenti, per insufficienza di apporto al raccolto.

Nel cuore dell’inverno, la malattia si aggraverà”.

“I Tre mesi dell’Autunno sono chiamati: sovrabbondare ed equilibrare. I soffi del Cielo si fanno incalzanti, i soffi della Terra mostrano la loro munificenza. Ci si corica presto, ci si alza presto. Si hanno i movimenti del gallo. Si esercita il volere quietamente e tranquillamente, per mitigare l’effetto repressivo dell’autunno, raccogliendo gli Spiriti e accumulando i soffi, assecondando il ricco equilibrio dei soffi dell’autunno, senza che il volere si spanda al di fuori, assecondando la purezza propria dei soffi del polmone. Ci si conforma ai soffi dell’autunno, via per il mantenimento del raccolto della vita. Andare controcorrente porterebbe danno al polmone… ”

“I Tre mesi dell’inverno sono chiamati: chiudere e tesaurizzare; l’acqua gela, la terra si screpola; nessuno stimolo viene più dallo Yang. Ci si corica presto, ci si alza tardi, ci si rimette per tutto alla luce del sole. Si esercita il volere come, sotterrati, come nascosti, come rivolti solamente a sé, come occupati a possedersi. Si sfugge il freddo, si ricerca il calore, non lasciando sfuggire nulla attraverso gli strati della pelle, per paura di essere pericolosamente sforniti dei propri soffi. Così ci si conforma ai soffi dell’inverno, via per il mantenimento della tesaurizzazione della vita. Andare controcorrente porterebbe danno ai Reni, causando in primavera, invalidità e riflussi, per insufficiente apporto dell’Influsso Vitale.”

Allora (l’imperatore Huang-Di) interrogò il Maestro Celeste:

“Ecco l’insegnamento che ho ricevuto: gli uomini dell’Alta antichità, passavano Cento primavere ed autunni senza declino della loro attività. Però gli uomini oggigiorno, a metà strada dei Cento anni, hanno tutti un declino della loro attività. Le circostanze sarebbero cambiate? O non sarebbe questo colpa degli Uomini?”

Qi-Bo rispose: “Gli uomini dell’Alta antichità erano osservanti della Via (il Tao) e si regolavano sullo Yin-Yang… potendo così mantenere l’unione del corpo e degli Spiriti, arrivavano alla fine dell’età naturale e, centenari, se ne andavano.”

(Nei Jing)

“Così dunque il saper-fare è il mantenimento della vita. Non dimenticare di osservare le quattro stagioni e di adattarsi al freddo e al caldo, di armonizzare allegria e collera e di essere tranquilli nel riposo come nell’azione, di regolare lo Yin/Yang e di equilibrare il duro e il molle.

(Ling Shu).

Nel Cielo è l’umido,

sulla Terra è la terra,

nelle strutture corporee sono le carni

negli zang è la milza,

negli aspetti colorati è il giallo,

nei suoni è il canto,

nei movimenti reattivi ad una alterazione è l’eruttazione,

negli orifizi è la bocca,

nei sapori è il dolce,

nei voleri è il pensiero.

Il pensiero reca danno alla milza.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 5)

Nel Cielo è il secco,

sulla Terra è il metallo,

nelle strutture corporee è la pelle e i peli,

negli zang è il polmone,

negli aspetti colorati è il bianco,

nei suoni è il singhiozzo,

nei movimenti reattivi ad una alterazione è la tosse,

negli orifizi è il naso,

nei sapori è l’acre,

nei voleri è l’abbattimento.

L’abbattimento reca danno al polmone.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 5)

Nel Cielo è il freddo,

sulla Terra è l’acqua,

nelle strutture corporee sono le ossa,

negli zang sono i reni,

negli aspetti colorati è il nero,

nei suoni è il sospiro,

nel movimento reattivo ad una alterazione è il brivido,

negli orifizi è l’orecchio,

nei sapori è il salato,

nei voleri è la paura.

La paura reca danno ai Reni.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 5)

In Cielo è il vento,

sulla Terra è il legno,

nelle strutture corporee sono i muscoli,

negli zang è il fegato,

negli aspetti colorati è il verde azzurro,

nei suoni è il grido,

nei movimenti reattivi ad una alterazione è la stretta (contrattura),

negli orifizi è l’occhio,

nei sapori è l’acido,

nei voleri è la collera.

La collera reca danno al Fegato.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 5)

Nel Cielo è il caldo,

sulla Terra è il fuoco,

nelle strutture corporee sono i mai (vasi),

negli zang è il cuore,

negli aspetti colorati è il rosso,

nei suoni è il riso,

nel movimento reattivo ad una alterazione è l’abbattimento,

negli orifizi è la lingua,

nei sapori è l’amaro,

nei voleri è l’allegria.

L’allegria (in esagerazione: l’agitazione) reca danno al cuore.

(Huangdi Neijing Suwen, cap. 5)

“I 5 organi yin accumulano il qi e il jing e non espellono, possono essere pieni, ma non in eccesso. I 6 visceri yang trasformano, digeriscono e non accumulano: possono essere in eccesso, ma non pieni. Infatti, dopo che il cibo entra nella bocca, lo stomaco è pieno e gli intestini vuoti; quando il cibo scende, gli intestini sono pieni e lo stomaco vuoto.”

Huang Di Nei Jing Su Wen (cap.11)

“Il fegato è come un generale dell’esercito, è responsabile dell’analisi della situazione e della progettazione strategica”.

“I soffi del cielo circolano nei polmoni, i soffi della terra nella gola, quelli del fegato nel vento, quelli del cuore nel tuono e quelli della milza nelle valli ; quelli dei reni nella pioggia!!”

(NEI CHING)

Su wen (cap.😎

“La milza e lo stomaco sono i responsabili dei granai e dei fienili, da cui derivano i 5 sapori”

Su Wen (cap.😎

In un lontano passato visse l’Imperatore Giallo Huang Di. Quando nacque il suo spirito era già caratterizzato da unaforza magica onnipervadente.

Quando era ancora un bambino sapeva già parlare.

In gioventù dimostrò un’acuta facoltà percettiva.

Quando raggiunse la maturità il suo carattere era segnato da una profonda serietà.

Raggiunta l’età adulta, ascese al cielo.

Rivolse al Celeste Maestro le seguenti domande e parlò: “Ho sentito dire che gli uomini del nostro antico passato hanno vissuto la primavera e l’autunno per cento anni senza che la loro capacità di movimento e di azione venisse compromessa.

Oggi, invece gli uomini devono limitare i loro movimenti e le loro azioni dopo solo mezzo secolo.

I tempi stessi sono cambiati? La longevità si è perduta?”.

A questo Ch’i Po rispose:

“Gli uomini dell’antichità comprendevano il tao.

Si sforzarono quindi di adattare la loro esistenza alle regole dello yin e dello yang e di vivere in armonia con il cielo e la terra…”

NEI CHING
NEI CHING

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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