LO PSICOLOGO COME STRUMENTO DI CONTROLLO NEOLIBERALE

Di Claudia Candeloro

Prendersela con la psicologia oggi è come prendersela con la religione nel medioevo: il rischio di essere accusati di lesa maestà è altissimo.

Tuttavia, è un rischio che voglio correre.

Gli psicologi sono diventati i sacerdoti del neo-liberismo.

Cinquant’anni fa, se avevi un problema personale ti rivolgevi (gratis) al prete o, in qualche caso meno frequente, al sindacato o al partito.

Oggi se hai un problema, la soluzione che ti danno è una: vai (a 100 euro all’ora) dallo psicologo.

Mi sembra una delle manifestazioni più evidenti dello spappolamento della comunità: il problema è tuo, te lo risolvi a pagamento, la comunità espelle qualsiasi altra soluzione (ribadisco, gratuita) con la quale essa si possa fare carico del problema individuale.

D’altro canto, lo psicologo è lo strumento con il quale ti fanno capire che l’unica cosa importante al mondo è che quello che devi stare bene sei sempre e solo te, che la cosa importante è seguire solo i tuoi istinti e desideri.

Se, nel fare questo, fai un danno ai sentimenti di qualcun’altro o al tuo ambiente sociale, pazienza, sei tu la priorità.

Andranno anche gli altri dallo psicologo.

Personalmente, lo trovo uno degli strumenti peggiori con il quale si impone il neo-liberismo e l’individualismo nei rapporti interpersonali.

Temo che, per sconfiggere una tale macchina infernale, qualcuno deve iniziare a nominare questa cosa ad alta voce

Inizio io.

La psicologia è l’oppio dei popoli al tempo del neo-liberismo.

LO PSICOLOGO COME STRUMENTO DI CONTROLLO NEOLIBERALE
LO PSICOLOGO COME STRUMENTO DI CONTROLLO NEOLIBERALE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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