di Lelio Antonio Deganutti
15 Luglio 2025
Il termine Iaveh (spesso traslitterato anche come YHWH, Jehovah, o Lodhevê) rappresenta uno dei pilastri più profondi e misteriosi della tradizione religiosa e iniziatica. Nella Bibbia ebraica, è il Nome proprio di Dio, rivelato a Mosè nel roveto ardente (Esodo 3:14) e considerato ineffabile, impronunciabile, sacro. Ma al di là della sua funzione teologica, questo Tetragramma ha ricevuto, nel corso dei secoli, letture e interpretazioni esoteriche da parte di cabalisti, alchimisti e occultisti cristiani, diventando la chiave per la comprensione della manifestazione divina, dell’universo e dell’essere umano.
Il Tetragramma: Iod He Vau He
Il nome Iaveh si compone di quattro lettere ebraiche: י (Iod), ה (He), ו (Vau o Vav), ה (He). Ogni lettera viene considerata come un simbolo vivo, un archetipo, un principio cosmico.
1. Iod (י) – Lo Spirito Maschile
Rappresenta il seme divino, l’essenza originaria, il principio attivo e creativo. È associato al phallus nei Tarocchi, alla colonna Jakin nel Tempio di Salomone e al Solfuro nell’alchimia, principio maschile e dinamico. Iod è il punto iniziale della creazione, il Fiat Lux, il pensiero divino che genera.
2. He (ה) – La Sostanza Femminile
È il principio passivo, la matrice che accoglie il seme dello spirito, simbolo della coppa nei Tarocchi e della colonna Boaz, femminile e ricettiva. In alchimia è il Mercurio, la sostanza mutevole e potenziale. He rappresenta l’anima del mondo, la psiche cosmica, la materia prima.
3. Vau (ו) – L’Unione dei Principi
La Vau unisce i due poli precedenti, creando una tensione feconda tra spirito e materia. Simboleggia il caduceo, la spada, la connessione celeste, l’energia che feconda la materia. In alchimia corrisponde all’Azoth, l’agente misterioso dei Saggi che trasmuta tutto ciò che tocca.
4. He finale (ה) – La Manifestazione
La ripetizione della lettera He indica il ritorno del principio femminile, ma ora in forma di realizzazione. È la Natura fecondata, il mondo visibile, la forma concreta. Nei Tarocchi è associata al denaro o siclo, segno del compimento. Alchemicamente è il Sale, la forma che incarna e stabilizza.
Lettura Iniziatica: Dio come Processo
In questa visione esoterica, Iaveh non è un ente statico, ma un processo. Egli è la sequenza cosmica che va dall’Idea (Iod), alla possibilità (He), alla coniunctio oppositorum (Vau), fino alla manifestazione (He finale). Non si tratta dunque di un Dio-persona nel senso antropomorfico, ma di una legge di generazione universale.
Questa analisi, condivisa in parte da correnti come la Cabala lurianica, l’alchimia medievale e la mistica cristiana esoterica, suggerisce che il nome divino YHWH sia anche la formula del divenire. È Dio come Verbo, come affermazione in atto, come misteriosa intelligenza che pensa e crea attraverso le leggi dell’equilibrio tra maschile e femminile, luce e ombra, spirito e materia.
Il Verbo e la Sua Prima Manifestazione
Secondo questa visione, l’uomo non può concepire Dio se non attraverso la sua prima manifestazione, che è il Verbo. Il Logos, nella teologia cristiana, è la Parola che era in principio e che si è fatta carne (Giovanni 1:1-14). È solo per questa via – quella del Verbo – che l’uomo può percepire l’Invisibile, contemplare il mistero di Iaveh.
Nel compitare iod, he, vau, he, il Kabbalista non pronuncia semplicemente un nome: evoca l’intero ciclo della manifestazione cosmica, il mistero dell’Essere e del Divenire, la danza eterna tra cielo e terra.
Tratto da: Nuovo Giornale Nazionale

