a cura di Giulio Verga
“Ṣadr al-Dīn Muḥammad Shīrāzī (1572–1640), più comunemente noto come Mullā Ṣadrā, fu uno dei massimi pensatori della filosofia islamica in epoca tarda ed è oggi considerato tra i più celebri filosofi musulmani. Iksīr al-ʿĀrifīn, ovvero L’Elisir dei Gnostici, occupa un posto singolare tra gli scritti di Ṣadrā: esso rappresenta infatti una rielaborazione e un ampliamento di un’opera persiana precedente, il Jawidān-nāma (Il Libro dell’Eterno) di Afḍal al-Dīn Kāshānī, ossia Bābā Afḍal. Il tema fondamentale dell’elaborazione di Ṣadrā è emblematico della filosofia islamica: l’importanza della conoscenza di sé nel cammino individuale dell’“Origine e Ritorno” dell’anima—la sua provenienza da Dio e il suo inevitabile ritorno a Lui. Tutto, afferma Ṣadrā, è coinvolto in questo processo, liberandosi a poco a poco dal mondo materiale per ritornare alla propria essenza trascendente — fino a giungere a un compimento finale, in cui ogni cosa nell’universo fa ritorno a Dio e trova la felicità eterna. La filosofia, secondo Ṣadrā, è lo strumento più diretto per accedere alla conoscenza di sé — e dunque il miglior mezzo per orientarsi lungo questo viaggio”

