di Felipe Guerra
Nella meditazione taoista, l’incontro con entità non umane non è un obiettivo centrale né un’esperienza universalmente descritta, ma il tema può essere affrontato da diverse prospettive, legate alla filosofia taoista e alle sue ramificazioni religiose:
- Approccio filosofico classico (Dao Jia 道家):
Nei testi fondanti come il Dao De Jing e lo Zhuangzi, non si parla di “incontrare entità”. L’accento è sull’unione con il Dao (l’Assoluto immanente), l’armonia con la natura e la trasmutazione interiore (Neidan). Eventuali visioni o presenze sono considerate proiezioni della mente o simboli del processo alchemico interiore (es. metafore di draghi, tigri, immortali/Xian), non entità esterne autonome. - Taoismo religioso (Dao Jiao 道教):
Qui esiste un pantheon di divinità, immortali e spiriti. Alcune pratiche meditative o rituali potrebbero coinvolgere visualizzazioni di entità (es. gli Otto Immortali o divinità guardiane). Tuttavia:
Queste sono spesso rappresentazioni di energie cosmiche o archetipi.
L’incontro diretto non è garantito né ricercato da tutti i praticanti.
L’obiettivo rimane l’equilibrio energetico (Qi), la lunga vita e l’ascensione spirituale. - Esperienze soggettive:
Alcuni meditatori riferiscono incontri con:
Guide spirituali (umani defunti, maestri interiori).
Esseri della natura (spiriti di montagne, fiumi, animali simbolici).
Entità luminose (interpretate come immortali o aspetti del Dao).
Importante: Il Taoismo invita a non attaccarsi a queste esperienze, poiché potrebbero essere illusioni (Maya) o ostacoli sul percorso verso l’autentica realizzazione. - Avvertenze tradizionali:
I testi taoisti (es. Zhuangzi) mettono in guardia dal confondere il simbolico col reale.
Cercare attivamente entità è considerato una distrazione dall’essenza della pratica: l’unione con il Dao attraverso la semplicità, il non-agire (Wu Wei) e la coltivazione interiore.
Nelle pratiche avanzate di alchimia interiore (Neidan), le “entità” sono energie psico-fisiche da armonizzare (es. i “Tre Tesori”: Jing, Qi, Shen), non esseri esterni.
In sintesi:
- No, non esiste un insegnamento taoista che prometta l’incontro con entità non umane come parte essenziale della meditazione.
- Sì, in contesti religiosi o esperienze personali, tali incontri possono verificarsi, ma sono visti come:
• Simboli del proprio percorso interiore.
• Manifestazioni transitorie del Dao.
• Potenziali illusioni da trascendere.
L’essenza rimane l’integrazione con il flusso del Dao, oltre ogni forma separata. Come ricorda lo Zhuangzi: “Il vero uomo respira con i talloni; l’uomo volgare respira con la gola” – l’accento è sulla trasformazione profonda, non sui fenomeni straordinari.
Per approfondire, consiglio: “Il Segreto del Fiore d’Oro” (testo di alchimia interiore) e i capitoli meditativi del “Zhuangzi”.
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