di Mikaela Zanzi
«Nel mondo, il maschio non è maschio e la femmina non è femmina… Ciò che appare come maschio è in realtà femmina, e ciò che appare come femmina è in realtà maschio» (Vangelo di Filippo)
Lo specchio rovesciato, il riflesso che capovolge, è alla base della visione illusoria del mondo duale. Nei piani più alti dell’esistenza, ciò che è vero e puro si manifesta in un ordine integro rovesciato. Un ribaltamento che influenza il flussi del lavoro interiore: nell’UOMO di carne prevale una componente energetica femminile ricettiva, la Sapienza divina, che custodisce e feconda, ma che lo porta a procedere con lentezza, in attesa che il processo maturi da sé; nella DONNA di carne prevale invece una componente energetica maschile attiva, principio che si riflette nel seme cristico, Forza emanativa, che illumina, ristabilisce l’ordine, e che la spinge a scavare, ad accelerare, a penetrare con decisione nei passaggi più profondi della trasformazione interiore. Ciò che per lei è un’esigenza vitale, per lui può sembrare un eccesso di introspezione, talvolta persino una complicazione inutile. Eppure, questo scarto di approccio non è un difetto, ma una dinamica alchemica complementare.
«Io porrò inimicizia tra te e la donna, e tra la tua progenie e la sua progenie: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Genesi 3:15)
Per coloro che hanno la scintilla il loro essere uomo di carne porta in sé la Sophia come principio femminile interiore, ma raramente la riconoscono come forza. La loro fragilità sta proprio qui: nel confondere la ricettività per debolezza, e nel cercare fuori ciò che possiedono dentro. Così il serpente, simbolo dell’illusione e della separazione, gli insidia il calcagno, colpendoli là dove sono più vulnerabili: nelle prove terrene, nelle passioni, nelle deviazioni della volontà.
Il “seme” capace di schiacciare la testa al serpente non risiede nella carne maschile, ma nell’ENERGIA CRISTICA celata nella SCINTILLA CUSTODITA nella donna di carne che ha in grembo la forza attiva e irradiativa che porta a manifestazione il disegno custodito da Sophia capace di vincere l’illusione. La Donna fisica possiede già il seme sophianico in modo manifesto, mentre l’Uomo fisico possiede lo stesso seme, ma come principio interiore che deve riconoscere e attivare.
Questa la progenie della predizione. Quando il seme nella donna che ha in sé la scintilla incontra l’uomo disposto a riconoscere e integrare la propria energia femminile interiore, diventa potenza di restaurazione. Solo allora l’inimicizia con il serpente si compie nella vittoria: non per supremazia di genere, ma per il ricongiungimento delle due polarità in un unico atto di liberazione.
«Quando farete il due uno, e farete l’interno come l’esterno, e l’esterno come l’interno, e il maschio e la femmina una sola cosa, allora entrerete nel Regno» (Vangelo di Tommaso, loghion 22).
È questo il compimento della restaurazione annunciata nei Misteri antichi e prefigurata nei testi sacri: il ritorno alla pienezza originaria, alla città che discende dall’alto, «pronta come una sposa adorna per il suo sposo» (Apocalisse 21,2). Per chi riceve la chiamata, nella consapevolezza che ogni cosa avverrà come deve, secondo il disegno preordinato, il vero discernimento diviene non un privilegio concesso dall’alto, ma la prova della propria dignità: «Noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non precederemo coloro che sono morti» (1 Tessalonicesi 4,15).

