SOPHIA: OLTRE LE SETTE SFERE PLANETARIE

di Mikaela Zanzi

Nei testi gnostici, Sophia, nella sua essenza pura (Sapienza), dimora oltre le sette sfere planetarie, al di sopra dei POTERI ARCANI – gli Arconti – che rallentano il lavoro di ascesa dell’Anima. Queste sette sfere, identificate con i PIANETI visibili, includono anche i due luminari: la Luna e il Sole. Una riflette una luce che non è propria, custodendo la memoria e le maree interiori; l’altro irradia e guida, ma porta anche l’immagine di un’identità che l’anima crede di possedere, imitando il vero centro. Ciascuna di queste potenze è una SOGLIA: se l’anima non è pronta, trattiene; se ha compiuto il lavoro, apre il varco verso la sfera successiva. Solo oltrepassando e trasfigurando questi passaggi si giunge al Sole spirituale e alla Matrice pura, appartenenti alla Luce increata del Padre.

Come è scritto: «La nostra battaglia non è contro carne e sangue, ma contro i Principati, contro le Potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebra» (Ef 6,12). Queste potenze, nella CADUTA, hanno assunto la capacità di ingabbiare, frenare e drenare l’Anima, tessendo TRAME GEOMETRICHE che rispecchiano l’ordine decaduto: incastri di gradi, intersezioni di segni e risonanze prodotte dal moto dei pianeti, riflesso distorto di armonie superiori. In questo disegno, ogni esperienza – che sia un incontro, una parola, un gesto o una circostanza – può farsi specchio: non solo riflesso nell’altro, ma risonanza di una parte di noi che ancora attende di essere riconosciuta. Ciò avviene solo quando Achamoth, l’emanazione di Sophia che agisce nel mondo inferiore per sostenere le scintille, fa emergere quel riflesso dal profondo perché possa essere visto e integrato.

In questa prospettiva, le geometrie della caduta non sono semplici CONFIGURAZIONI ASTRALI, ma campi di prova in cui il movimento dell’Anima si intreccia con le leggi cosmiche. Nei sistemi iniziatici, la LEGGE DEL 7 descrive queste sette potenze archetipiche primarie come forze che agiscono imprimendo un movimento specifico e scandendo un ritmo preciso, che determina così la sequenza e la qualità dei passaggi interiori. La LEGGE DEL 12, invece, rivela le dodici modalità attraverso cui queste stesse potenze si dispongono nello spazio e nel tempo, tracciando direzioni, orientamenti e confini. L’una rappresenta la corrente che muove, l’altra la struttura che ordina: e quando si incrociano generano 84 combinazioni di base, RADICI di infinite sfumature di esperienza, che si manifestano nei rapporti, nei luoghi, negli eventi che viviamo. Dunque il “già tutto scritto” nella Gnosi non è rassegnazione, ma la comprensione che gli incastri geometrici nati dalla caduta PROIETTANO figure destinate a ripetersi. Queste geometrie, governate da frequenze e rapporti di pieni e vuoti, operano in un SISTEMA BINARIO che imprigiona la Coscienza. Nella verità superiore, infatti, il Figlio è “generato non creato” (Simbolo niceno, cfr. Gv 1,1-3), e ciò che è generato nella luce del Padre non appartiene all’emanazione imperfetta della caduta, che imita e distorce la pienezza originaria. Il percorso di risalita consiste nel riconoscere l’ILLUSIONE, rompere lo schema, accordandosi nuovamente alla Sorgente che è prima di ogni tempo e di ogni forma.

Nella rete della maglia energetica della CADUTA, ogni filo del tessuto illusorio è un legame, ogni nodo una prova. Finché reagiamo in modo automatico, siamo trattenuti nella matrix; quando riconosciamo il CODICE archetipico che stiamo interpretando, possiamo integrarlo, liberando energia e scegliendo consapevolmente come muoverci nel disegno. RICONOSCERE le trame che ci imprigionano non è un esercizio teorico, ma un atto di RESPONSABILITÀ spirituale. LIBERARSI dalle geometrie della caduta significa rispondere a un appello interiore che non può essere ignorato. Non importa se sappiamo con certezza di custodire o meno la scintilla: se i segni, gli incontri e le parole ci indicano il cammino, siamo già chiamati a percorrerlo.

Come ricorda il Vangelo: «Il servo che conosce la volontà del padrone e non agisce di conseguenza riceverà molte percosse… A chi fu dato molto, molto sarà chiesto» (Lc 12,47-48).

I tempi che ci attendono, “precessionando” verso l’Acquario che riversa le sue acque, portano un moto di risveglio che tocca il collettivo, ma non l’intera umanità: riguarda coloro che, sentendo il richiamo, scelgono di compiere il lavoro fino in fondo. Fingere di non sentire è un TRADIMENTO: ciò che oggi non viene trasmutato resterà incompiuto.

SOPHIA: OLTRE LE SETTE SFERE PLANETARIE
SOPHIA: OLTRE LE SETTE SFERE PLANETARIE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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