di Mike Plato
L’immagine che emerge osservando senza veli la storia e la condizione dell’uomo è quella di una setta immensa, pervasiva, onnipresente, in cui ciascuno di noi viene introdotto fin dal primo respiro. Non è una setta parziale, legata a un gruppo, a un culto o a un potere terreno particolare: è la *setta umana*, la più grande di tutte, la madre di ogni società segreta, la matrice in cui ogni altra organizzazione parassitaria prende forma. Essa ha carattere arcontico, perché non sorge spontaneamente dall’anima, ma è imposta da potenze che precedono e sovrastano l’uomo, invisibili ai più, entità che hanno tessuto i legami della schiavitù terrena molto prima che le singole nazioni si formassero.
L’iniziazione che riceviamo nascendo nel mondo non è una iniziazione alla luce, bensì il suo contrario: un lento lavaggio del cervello anti-iniziatico. Questo processo inizia dai genitori stessi, che senza rendersene conto trasmettono i codici della setta ai figli, perpetuando il ciclo di ritorno nel piano terreno. Essi sono vittime inconsapevoli di una trama che li precede, ma che recitano con fedeltà. Sul piano superiore, invece, agiscono volontariamente le Potenze, gli Arconti, che dirigono e nutrono la macchina invisibile della setta mondiale. Così la vita intera diventa un addestramento al conformismo, una scalata di gradi e competenze che non hanno nulla di iniziatico ma solo di settario, funzionali a mantenere ogni individuo dentro il grande ingranaggio collettivo.
Ogni nazione rappresenta una filiale di questa setta cosmica. Lo Stato, la religione istituzionale, la cultura dominante, persino la famiglia e la scuola, concorrono tutti al medesimo scopo: soffocare il sacro. In apparenza, le nazioni sono divise, in conflitto tra loro, opposte da ideologie, interessi economici e visioni del mondo. In realtà esse svolgono il loro “sacro compito” nell’alimentare l’unico vero corpo: quello della Olo-Setta, l’organizzazione che riunisce l’intera umanità caduta.
Tuttavia, dentro questo scenario chiuso e claustrofobico, esiste un mistero. Esiste una nazione non del mondo ma nel mondo, invisibile agli occhi dei più, che non ha confini politici né istituzioni visibili. Essa è *IS REAL*, la nazione reale, l’unica che non appartiene all’illusione terrena ma alla realtà divina. Essa non è geografica, non è delimitata da muri né da mappe, ma è trasversale, diffusa in ogni epoca e in ogni terra, riconoscibile solo da chi ne fa parte. E chi ne prende coscienza lo fa perché è chiamato da dentro, perché ne è già cittadino segreto. Il semplice comprenderlo è segno di appartenenza.
La vita di Cristo nei vangeli si illumina sotto questa chiave: un inno al disincaglio dalla setta umana. Cristo non si limita a proporre un’etica nuova o a fondare una religione alternativa: la sua missione è lo smascheramento e la liberazione dall’Olo-Setta che imprigiona la coscienza. Egli rifiuta i legami di sangue e di tradizione, ripudia la falsa sacralità della famiglia terrena, scardina i ruoli sacerdotali corrotti, denuncia con durezza il vuoto delle istituzioni religiose del suo tempo. Non cerca i potenti né gli eruditi, ma gli umili, i semplici, gli esclusi, perché solo costoro non sono ancora del tutto integrati nel meccanismo settario. La sua insofferenza verso l’ossessione per il corpo, il cibo, i riti esteriori, rivela la sua appartenenza alla nazione eterna, l’unica che non si lascia ridurre alla materialità.
È in questo senso che la sua morte diventa la prova suprema: il popolo che si riteneva eletto, coeso e compatto nella sua identità, dimostra la propria natura ilica, temporale, terrigena, profana. Il popolo dell’Antico Patto si rivela incapace di riconoscere l’Eterno Ragazzo, il Figlio dell’infinito, preferendo rimanere attaccato alla carne e alla materia. La condanna di Cristo diventa così lo specchio della povertà spirituale di chi si crede superiore ma vive prigioniero del tempo e della materia.
La vera rivelazione è che la setta non riguarda soltanto Israele, ma tutta l’umanità. La *Olo-Setta* ingloba l’intero pianeta. Essa è strutturata come una società segreta perfetta: la massa inconsapevole forma l’anello più esterno, dove regnano l’ignoranza e la passività; salendo di grado si accede ai livelli intermedi di potere, in cui alcuni gestiscono l’economia, la politica, i media, senza rendersi conto di servire finalità più oscure; al centro, infine, vi è il vertice, non umano, costituito da entità extraumane ostili alla luce, i veri custodi della prigione cosmica. Questo ordine piramidale è l’antidivino in sé, un tempio rovesciato che dal vertice alla periferia diffonde menzogna, illusione e schiavitù. L’intero mondo è così la Torre di Babele in costruzione perpetua, con i suoi vari gironi che riproducono in piccolo la stessa logica settaria: divisione, competizione, confusione, idolatria del potere.
Il rischio più grande è non vedere questa struttura, non riconoscerla. Chi ignora la natura settaria della civiltà umana si crede libero mentre è solo un ingranaggio. Ma il pericolo non riguarda solo la vita terrena: se non si comprende questo meccanismo, se non si rompe la catena invisibile, la schiavitù si prolunga oltre la morte, trasformandosi in prigionia eterna. Le reincarnazioni stesse, quando viste sotto questa luce, appaiono come ripetute iniziazioni fallite, come continui richiami nella setta, per non lasciare sfuggire alcuna scintilla.
La via d’uscita esiste, ed è quella mostrata da Cristo: smascherare il meccanismo, ripudiare i legami falsi, vivere come appartenenti a IS REAL, la nazione celeste, pur essendo immersi nel mondo. È un cammino doloroso, perché implica separazione, conflitto con le potenze, rifiuto da parte degli uomini. Ma è l’unico modo per rompere l’incantesimo della Olo-Setta e tornare alla luce

