di Luca Rudra Vincenzini
Il Kokaśastra, o Ratirahasya, di Kokkoka del XII sec., uno dei testi del Kāmaśāstra, assieme al Kāmasūtra IV sec. di Vātsyāyana e all’Anaṅgaraṅga XV sec. di Kalyaṇamalla,
elenca 4 tipi di donne:
1) la donna di loto (padminī), delicata, minuta, profuma di fiori, occhi grandi da gazzella, seni piccoli e tonici, la yoni come un bocciolo, le secrezioni sono bianco/trasparenti, la pelle chiara è liscia ed asciutta, è considerata la migliore per il maithuna, ama i cibi leggeri, in lei prevale vātadoṣa;
2) la donna radiosa (citriṇī), di corporatura media, seni e fianchi tondi e pronunciati, profuma di miele, è morbida ma tonica, la yoni come un frutto, le secrezioni sono bianco-giallastre, la pelle tende al rosso, gli occhi sono vispi, ama i dolci, in lei prevale pittadoṣa;
3) la donna conchiglia (śaṅkhinī), né esile né corpulenta, alta e fina, occhi e yoni sono allungati, i seni cadenti, le secrezioni sono scarse e acide, la pelle è sudaticcia, ama i cibi acidi, in lei prevalgono pittadoṣa e kaphadoṣa;
4) la donna elefante (hastinī), di grande corporatura, è paffuta e tende al grassoccio, occhi piccoli, la pelle è unta, la yoni è come un mango, le secrezioni sono abbondanti ed hanno un odore forte, i seni sono grandi, in lei prevale kaphadoṣa.
Per tutte c’è un corrispondente maschile: lepre (śaśa) con fallo e testicoli piccoli, toro (vṛṣabha) con fallo fino e testicoli grandi, cavallo (aśva) con fallo grande e testicoli medi ed elefante (hastin) con entrambi grandi, le altre caratteristiche fisiche corrispondono a quelle femminili.
Nei mix con i partners si creano i successi e gli insuccessi di coppia…

