SENZA SAGGEZZA NON ESISTE BENE

a cura di Melissa Costanzi

Viene sempre meno, nella società contemporanea, il senso della saggezza.

La saggezza consiste nell’uso delle capacità intellettuali umane al fine di perseguire il benessere individuale.

Le capacità intellettuali sono quattro, come insegnava Platone: la percezione, la formazione di giudizi superficiali, la razionalità, l’intuizione.

Ma solo le ultime due capacità corrispondono alla saggezza.

Moltissima gente oggi vive fermandosi solo alla percezione, cioè a ciò che si presenta alla sua mente senza alcuna elaborazione. Una percezione che molto spesso si riduce a pura fantasia perché noi non vediamo ciò che realmente è, ma osserviamo immagini che si producono nella nostra mente per i motivi più disparati, molto spesso prodotte proprio dalla stessa mente che nutre paure, disagi e malesseri.

Così spesso, fermandosi alla sola percezione, si avverte pericolo dove non esiste e non si comprende il pericolo dove davvero c’è, si vede il male dove non c’è e il bene dove non c’è mai stato, senza comprendere ciò che davvero produce benessere o malessere.

Molta di questa gente poi elabora le percezioni solo per produrre giudizi superficiali, che collegano maldestramente e sbrigativamente le informazioni percepite, creandosi convincimenti completamente erronei, perché non corrispondenti alla vera realtà.

Eppure costoro credono fermamente in tali convinzioni, e vanno avanti, spesso tutta la vita, credendo in falsi amici e in falsi nemici, pieni di paure insensate e di certezze altrettanto infondate.

Basta leggere un po’ sui social per vedere quante affermazioni stupide circolino, spesso pregne di odio e di rabbia assolutamente ingiustificate, creando categorie di nemici, di partiti avversi, di discriminazione.

Affermazioni portate avanti da individui che ormai sono sconfinati nella psicopatia, evidenziando malesseri profondi e pericolosi come la paranoia, la proiezione dei propri difetti negli altri, fino ad arrivare al cinismo, alla mancanza di pietà e di compassione, all’indifferenza.

Per vivere un po’ di benessere, bisogna utilizzare la razionalità e l’intuizione, quelle due capacità intellettuali che ormai in questa società sembrano aver perso diritto di cittadinanza.

La razionalità è corretto collegamento delle cause agli effetti, è deduzione logica, è portatrice di chiarezza e ordine nel buio e nel disordine. La razionalità si sviluppa imparando a ragionare, e occorre svilupparla e allenarla fin da bambini.

La nostra organizzazione sociale, e soprattutto il nostro sistema formativo, fondati sui principi della produzione e del consumo, insegnano solo vuoti nozionismi e pretese di “competenza”, facendo latitare le capacità di ragionamento.

L’intuito poi, che sarebbe la più alta delle capacità intellettuali, non viene esercitato praticamente mai. Eppure paradossalmente molti oggi sono convinti di essere “intuitivi”, ignorando completamente il significato della parola “intuizione”.

Intuire non significa svegliarsi al mattino e formulare convincimenti fantasticati la notte. L’intuizione è quella comprensione diretta della realtà che deriva dall’essere collegati alla realtà stessa, e sorge quando la nostra vita si conduce in integrazione e in armonia con la Natura. Si può ben comprendere come le vite che oggi molti conducono, completamente alienate dalla realtà, non possano portare ad alcuna intuizione valida.

Gli altri animali, che non hanno sviluppato alcuna razionalità e che non vivono seguendo le percezioni grezze e i convincimenti superficiali, utilizzano soltanto l’intuizione che deriva loro dall’essere completamente integrati nella Natura.

Perciò gli animali sono sommamente più saggi dell’uomo contemporaneo, che ormai è divenuto solo un folle distruttivo, nocivo per sé stesso e per gli altri.

Soprattutto egli manca della più fondamentale saggezza, che è quella di comprendere che il benessere individuale può trovarsi soltanto nel cercare di realizzare un benessere collettivo, un ecosistema di relazioni con l’altro che è l’unica possibilità per l’individuo di prosperare.

Impegniamoci quanto possiamo per costruire e diffondere la saggezza, o non avremo un futuro.

SENZA SAGGEZZA NON ESISTE BENE
SENZA SAGGEZZA NON ESISTE BENE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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