Ucraina e Palestina: la coerenza geopolitica che l’atlantismo ignora

di Zela Santi

4 Settembre 2025

Ucraina e Israele in Palestina condividono lo stesso filo conduttore: USA e NATO sostengono entrambi i fronti. Solo i BRICS e paesi non allineati, come lo Yemen degli Houthi, hanno agito a favore dei palestinesi. La geopolitica impone coerenza scevra da sentimentalismi e scelte di campo precise.

Ucraina e Palestina: due conflitti legati dalla stessa matrice

Il dibattito sul rapporto tra il conflitto in Ucraina e la tragedia palestinese non è solo una questione accademica o diplomatica, ma investe direttamente la coerenza delle scelte geopolitiche globali. Due scenari differenti per storia, contesto e intensità, ma accomunati da un denominatore evidente: i principali sponsor militari ed economici sono i medesimi. Stati Uniti e NATO si trovano infatti al centro sia della guerra che devasta l’Ucraina, sia della crisi permanente in Medio Oriente.

Un eventuale ridimensionamento degli aiuti a Kiev da parte di Donald Trump non modificherebbe in alcun modo la posizione strategica di Washington, storicamente impegnata a sostenere l’espansione del proprio potere in Europa orientale.

Senza l’intervento statunitense, la separazione tra Russia e Ucraina probabilmente non avrebbe assunto le forme conflittuali attuali. In questa chiave, la guerra ucraina viene letta come la conseguenza diretta di un golpe orchestrato da Washington, volto a trasformare Kiev in una neo-colonia occidentale, con l’appoggio di gruppi nazionalisti con cui gli USA intrattengono rapporti da decenni (per alcuni storici si arriva a documentare contatti dagli anni quaranta).

Se si accetta questo presupposto, ne deriva una conclusione inevitabile: chi sostiene la causa palestinese non può ignorare le posizioni e le richieste della Russia nella guerra ucraina. Altrimenti, si rischia di adottare una posizione incoerente che ignora il ruolo unitario del blocco USA-NATO nei due scenari.

BRICS, Palestina e la questione della coerenza internazionale

In questo contesto emerge il ruolo crescente dei BRICS. Paesi come Russia, Cina, Iran, Brasile e Sudafrica hanno espresso con atti concreti il loro sostegno ai palestinesi. L’Iran ha combattuto direttamente contro Israele; Brasile e Sudafrica hanno deferito Tel Aviv alla Corte internazionale di giustizia. Tuttavia, è solo grazie all’appoggio strategico e politico di Mosca e Pechino che queste azioni hanno trovato la forza di imporsi sulla scena internazionale.

L’altro grande teatro, la Siria, ha visto il suo indebolimento a causa del tradimento turco in sinergia con Israele, privando così il fronte filo-palestinese di un tassello importante. Ciò ha reso ancora più evidente la solitudine del popolo palestinese, oggi descritto come vittima di un genocidio in atto.

La popolazione di Gaza e della Cisgiordania non ha strumenti reali per difenders.

Mosca, pur duramente provata dalle sanzioni e dal conflitto, ha comunque la capacità di difendersi e di resistere militarmente. In Ucraina la prospettiva dovrebbe dunque essere quella di una pace negoziata, mentre per la Palestina diventa urgente sostenere qualsiasi forma di azione che possa garantire la sopravvivenza del popolo sotto attacco.

La contraddizione emerge chiaramente quando alcuni movimenti o attivisti dichiarano sostegno simultaneo a Kiev e alla Palestina. Tale posizione, secondo questa analisi, appare priva di connessione con la realtà geopolitica. Essa è più figlia di nostalgie ideologiche novecentesche che di un esame pragmatico delle dinamiche odierne.

Il rischio è quello di rimanere prigionieri di utopie e di un’analisi superficiale del mondo contemporaneo.

Tratto da: Kultur Jam

Ucraina e Palestina: la coerenza geopolitica che l’atlantismo ignora
Ucraina e Palestina: la coerenza geopolitica che l’atlantismo ignora

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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