di Antonio Manzalini
Se osserviamo la materia, vediamo il suo nascere, crescere, spegnersi. Tutto ciò che è materiale va incontro alla causalità, all’entropia, al disordine che cresce, alla morte fisica.
Ma lo Spirito non muore. Lo Spirito custodisce l’informazione della vita, la memoria della coscienza, l’impronta dell’amore. Ciò che è stato vissuto nello Spirito non si perde, non si cancella: resta per sempre, oltre lo spazio-tempo.
Per questo possiamo dire che la vita predilige lo Spirito. Non ciò che passa, ma ciò che rimane. Non ciò che si consuma, ma ciò che trasfigura. Lo Spirito è la sorgente del miracolo.
Superare la causalità significa allora imparare a vivere già ora nello Spirito: leggere i segni invisibili, riconoscere le sincronicità, lasciarsi guidare dal senso sublime più che dalla necessità della materia.

