di Lelio Antonio Deganutti
Settembre 18, 2025
Gianluca Savoini, è tra i più attenti osservatori delle dinamiche geopolitiche euroasiatiche. Fondatore dell’Associazione Lombardia–Russia e da anni impegnato nello studio dei rapporti tra Mosca e l’Europa, ha sviluppato un punto di vista critico e indipendente sul declino dell’egemonia occidentale e sulla nascita del mondo multipolare. Con la sua esperienza diretta e la conoscenza delle realtà politiche dell’Est, Savoini offre una lettura disincantata e a tratti provocatoria dei processi globali in corso, dal futuro dei BRICS alle nuove alleanze che stanno ridisegnando gli equilibri planetari.
1. Dott. Savoini, l’idea di creare una moneta euroasiatica oppure una valuta comune che leghi i BRICS è concreta?
Credo che in questo momento nessuno tra le nazioni che fanno parte dei BRICS stia ponendosi il problema di una propria moneta. Nei fatti i BRICS stanno operando iniziative commerciali tra loro, e non solo commerciali. In pratica l’egemonia del dollaro è già superata: stiamo entrando sempre più tutti quanti, anche noi che non facciamo parte dei BRICS, nell’epoca del mondo multipolare. L’ordine mondiale angloamericano imposto dopo la fine dell’URSS a tutto il pianeta non ha più ragion d’essere e infatti sta scricchiolando visibilmente. Gli accadimenti internazionali del 2025 stanno accelerando questo processo inarrestabile.
2. Russia e Cina hanno ancora molte questioni legate al passato in sospeso (basti pensare a parte della Siberia che la Cina rivorrebbe). Sarà un’alleanza di passaggio quindi? Inoltre, secondo lei, la Russia è il socio minoritario?
Chi teme una sempre maggiore alleanza, tattica o strategica si vedrà, deve incolpare soprattutto le scriteriate politiche russofobiche del malandato occidente atlantista. La demonizzazione di Vladimir Putin e le ripetute aggressioni verbali ed economiche (come le sanzioni) alla Russia hanno ottenuto un unico risultato: avvicinare sempre più Mosca a Pechino, distruggendo il per noi europei vantaggioso progetto di un continente euroasiatico da Lisbona a Vladivostok, preconizzato da grandi politici come De Gaulle, dalla Realpolitik tedesca degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso e da maestri della geopolitica come Haushofer e McKinder.
Le cricche al potere nella UE prendono ordini da poteri sovranazionali che sono i più acerrimi nemici del mondo multipolare e quindi anche di un soggetto euroasiatico che diventerebbe la più grande potenza mondiale, scalzando il dominio degli USA e dei sinedri che guidano la politica estera americana. Ma la storia ha già spazzato via imperi che parevano ben più solidi di quello unipolare, quindi si rassegnino. Russia socio minoritario rispetto alla Cina? Non lo credo. Io la vedo semplicemente diversa dai cinesi, con un grande vantaggio: la Russia è anche europea e quando nascerà un’altra Europa, ben diversa dalla disastrosa UE attuale, Mosca potrà molto più produttivamente di Pechino riallacciare contatti non solo economici, ma anche geopolitici e culturali con noi.
3. Secondo lei le macro alleanze che si stanno delineando sono queste? Usa (U.K.) – Germania – Turchia – Israele – Azerbaijan contro Russia – Cina – India – Iran?
È troppo difficile parlare di due fronti così netti. La Turchia è acerrima nemica di Israele e la Germania sta crollando su se stessa, essendo guidata da un ex alto dirigente di Blackrock che finge di fare il cancelliere, obbedendo ai desiderata delle multinazionali e delle oligarchie mondialiste dell’alta finanza. Così facendo sta distruggendo il tessuto economico tedesco, già duramente colpito dalle politiche UE antirusse e dall’attentato ucraino all’oleodotto North Stream che portava il greggio da Mosca a Berlino.
L’Azerbaijan musulmano, solo un mese fa, ha concluso la pace con l’Armenia cristiana sotto l’egida di Donald Trump e si prevedono ulteriori sviluppi interessanti nell’area dell’Asia centrale.
Sull’altro fronte, l’Iran è strategico, ma su altre posizioni – ad esempio il massacro di Gaza da parte dei soldati israeliani – pare giocare su più tavoli, mentre l’India è più vicina alla Russia soprattutto a causa dei dazi minacciati da Trump. Sta nascendo davvero un mondo nuovo.
Tratto da: Totapulchra

