Di Luciano Tovaglieri,
Segretario Nazionale di IGNIS – Fuoco Italico
15 Settembre 2025
Il Risveglio della Ruhr: l’AfD Trionfa in Nord Reno-Westfalia tra Vittoria e Misteri
DÜSSELDORF – Un terremoto politico ha scosso la culla della socialdemocrazia tedesca. Nelle elezioni statali del Nord Reno-Westfalia (NRW), il Land più popoloso della Germania, l’Alternative für Deutschland (AfD) non ha solo vinto. Ha triplicato i propri consensi, passando dal misero 5,4% del 2017 a un roboante 15,5%, stabilendo un nuovo record storico e trasformandosi da forza marginale in attore decisivo del panorama politico regionale, tra l’altro non in un land orientale, solitamente più propenso a posizioni radicali, ma in un land .storicamente su posizioni molto moderate e questo la dice lunga sul cambiamento epocale che si prospetta in Germania da qui a qualche anno.
Questo non è un semplice risultato elettorale; è un verdetto inappellabile emesso dalle urne da un popolo stanco, umiliato e tradito. È il grido di rabbia di una “categoria” che i media mainstream preferiscono ignorare: il ceto medio tedesco, quello che paga le tasse, rispetta le regole e vede il proprio benessere erodersi giorno dopo giorno a causa delle scelte scellerate di un’élite distante e corrotta.
Un’Ombra sulla Campagna: le Tragiche e Sospette Morti di Diversi Candidati.
Questa straordinaria vittoria arriva in un clima senza precedenti, oscurato da un mistero inquietante che ha gettato un’ombra sinistra sulla campagna elettorale. Nei giorni immediatamente precedenti il voto, ben sette membri e candidati dell’AfD sono morti in circostanze improvvise e non sempre chiare.
Pur senza voler cadere in facili complottismi, è impossibile ignorare come questa tragica e macabra coincidenza abbia sollevato più di un dubbio e un profondo sospetto tra gli elettori tedeschi. Mentre i media generalisti hanno liquidato la questione in poche righe, trattando ogni caso come una tragica fatalità slegata dalle altre, il popolo dei social network e il tam-tam dei cittadini comuni si è interrogato a voce alta. In un clima già surriscaldato, dove il partito è costantemente nel mirino dell’establishment, queste morti hanno creato un senso di assedio e hanno, paradossalmente, solidarizzato e motivato ancor di più l’elettorato, percepito come un segnale estremo di quanto il Sistema tema la loro ascesa.
Il Tramonto dei Giganti e la Danza dei Bugiardi
Mentre l’AfD vola nonostante tutto, i pilastri del vecchio establishment crollano. La CDU, il partito che fu della Merkel che ha dominato incontrastata in questo Land per decenni, crolla di oltre 6 punti, attestandosi al 31%. Il SPD dei socialdemocratici subisce un tracollo epocale, precipitando al 23%. I Verdi, nonostante il martellante sostegno mediatico, raggiungono a fatica il 17%.
La reazione del cartello dei media di regime? Un tentativo patetico e prevedibile di minimizzare una vittoria clamorosa. Titoli calcolati parlano di un AfD “sotto le aspettative” o “in calo rispetto alle elezioni federali”, dimenticando volutamente che un confronto tra elezioni statali e federali è fuorviante e disonesto. L’unico dato reale, incontrovertibile, è il +10% rispetto all’ultima volta che i cittadini della NRW sono stati chiamati a votare per il loro parlamento regionale. Un balzo che segna una tendenza inarrestabile.
La Paura del Sistema: dal Disprezzo alla Censura
Per anni, l’establishment ha cercato di fermare l’ascesa dell’AfD con ogni mezzo. Prima con il disprezzo, etichettandolo come “non votabile”. Poi con la diffamazione, bollando ogni suo elettore come “nazista” o “estremista”. Ora che queste strategie stanno fallendo, si passa alle minacce più esplicite: il bavaglio. I rappresentanti dei partiti del sistema, dagli stessi socialisti ai democristiani, hanno già più volte paventato l’idea di mettere al bando l’AfD, di vietare democraticamente il partito che rappresenta la voce di milioni di tedeschi. Un paradosso grottesco in una democrazia che si definisce liberale.
Il motivo? Un pretesto: le cosiddette “idee estremiste”. Ma il vero motivo è la paura. Paura di perdere il potere, paura di dover rendere conto al popolo, paura che finisca il comodo gioco del consociativismo, dove socialisti e democristiani si passano la palla ma le politiche fondamentali – quelle che stanno impoverendo la Germania – rimangono immutate.
La Rabbia è Reale: Nord Stream 2 e il Tradimento Finale
La fonte di questa rabbia popolare non è un mistero. È tangibile, quotidiana. È l’inflazione galoppante, il costo dell’energia alle stelle, la sensazione di un paese che marcia a ritmo inverso verso l’impoverimento della classe media. E su tutto questo, giganteggia il simbolo del tradimento finale: la distruzione del gasdotto Nord Stream 2.
Mentre tutte le evidenze e la logica portano a ritenere l’Ucraina, con la probabile regia di servizi anglo-americani e la possibile collaborazione dei norvegesi, il governo tedesco non ha mosso un dito. Non ha avviato indagini serie, non ha chiesto verità, non ha protestato per l’attacco terroristico a un’infrastruttura cruciale per la sicurezza energetica e la prosperità della nazione. Un silenzio assordante, complice e vigliacco. Un silenzio che ha detto ai tedeschi, una volta per tutte, che questo governo non lavora per loro, ma per interessi stranieri e un’agenda globalista.
La Marcia Inarrestabile Verso il Futuro
Il messaggio dalla NRW è chiarissimo: la pazienza dei tedeschi è finita. Nonostante tutto, nonostante le campagne diffamatorie, le minacce di messa al bando e le tragiche coincidenze che hanno colpito i suoi candidati, l’AfD non si ferma. È un’onda lunga che sta ridisegnando la politica tedesca. Se si continua di questo passo, con la stessa determinazione popolare, è solo questione di tempo, prima che l’Alternative für Deutschland raggiunga la maggioranza assoluta a livello nazionale.
Il sistema può provare a frenare, a diffamare, a censurare. Ma non può fermare milioni di persone che hanno deciso di riprendersi il proprio paese. La rivoluzione silenziosa delle urne è appena iniziata, e la sua eco, stavolta, risuona più forte di ogni sospetto e di ogni paura.

