a cura di Giuseppe Aiello
In Occidente pochi sanno che nella sterminata letteratura islamica si trova un consistente corpus di detti e racconti attributi a Gesù o riferiti alla sua vita.
Il contenuto di queste tradizioni è molto vario ma le dottrine e gli insegnamenti in esse contenuti sono sostanzialmente di natura etica e spirituale, non in contrasto, ma anzi a conferma e completamento, degli insegnamenti “ufficiali” riconosciuti dalle Chiese e dalle varie correnti cristiane.
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Gesù fu interrogato riguardo chi fosse la migliore delle persone.
Egli rispose: «Colui il cui parlare è il ricordo di Dio, il cui silenzio è contemplazione e la cui visione è ammonimento [ossia, trae una lezione da ciò che vede]».
(Majmu‘ah Warram, 1, 250)

