a cura di Giuseppe Aiello
Sura al-Nisāʾ (4:76)
«Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre coloro che non credono combattono per la causa del Tāghūt
. Combattete dunque gli awliyāʾ al-shayṭān. In verità, l’inganno di Satana è debole.»
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Chi sono gli “awliya shaytan” (santi di satana, asceti del male)?
“Si può dunque parlare di ‘asceti del male’?
Lo si può, ma non in senso moralistico.
Il regno del ‘male’ corrisponde, metafisicamente, a ciò che il Guénon ha chiamato contro-iniziazione.
Sul piano più basso si tratta delle influenze che già chiamammo ‘infere’, influenze che, per via della loro stessa natura, agiscono distruttivamente su tutto ciò che è forma e personalità.
Ma, più in alto, si tratta di forze intelligenti, lo scopo delle quali è il deviare, pervertire o invertire ogni tendenza dell’uomo a riconnettersi col vero sovrannaturale.
E’, questo, un ordine che si può chiamare ‘diabolico’ e, nel caso limite, satanico.
Né esso va concepito astrattamente, bensì in relazione ad esseri reali, talvolta anche a determinati centri e ad una specie di fronte occulto.
Anche questo è un piano non semplicemente umano, e appunto in funzione di esso si definisce, in determinati casi, il concetto di ‘asceti del male’.
Tuttavia si tratta di un ordine di cose troppo ‘speciale’ perché qui se ne possa dare più di questo accenno.”
Julius Evola

