di Chiara Rovigatti
Le civiltà si susseguono, ma i simboli primordiali che le uniscono sono sempre gli stessi: come un sigillo interiore che riconferma ogni volta l’Origine.
E, se si osservano attentamente le immagini allegate, un comune denominatore balza all’evidenza: la sacralità del DNA umano riproposto da ciò che le varie tradizioni hanno chiamato “caduceo ermetico”, “sushumna, ida e pingala”, ecc. È un linguaggio sotterraneo, criptico rivolto a chi sa comprendere.
Perchè?
Perchè il DNA umano è il ricettacolo della sacralità. In una parte di esso esiste e fluisce l’anello di congiunzione fra l’umano e l’ultraumano così ambito e ricercato dalle Tenebre astrali per la loro sopravvivenza.
È quindi una guerra che si dipana sin dalla Caduta e che, simbolicamente, viene comunicata con il linguaggio allegorico da tutte le civiltà.

