GLI ZEN

di Franco Giovi

Lo zen o dovrei dire gli zen, derivano dal ch’an cinese, a sua volta trasmesso alla Cina dal grande Bodhidharma, il primo tra i Traduttori della sapienza indiana, alla cui radice si pone l’insegnamento della Bhagavad Gītā e, detto all’ingrosso, gli Yogasūtra e le Upanişad.

Come già lo yoga, così i successivi insegnamenti, tra tipologie culturali e Maestri diversi, si spiegano storicamente in fitte diramazioni che ora non è luogo elencare. Allo zen nipponico va dato il merito di rinnovare e demolire, con sconcertante essenzialità, i formalismi e le incrostazioni formatesi intorno all’opera significante.

Lla meditazione (originariamente dhyāna) priva di pensieri con cui si giunge al satori: l’Illuminazione che cancella la dualità di soggetto e oggetto, uomo e cosmo. Liberi dal sé, si è in tutte le cose e tutte le cose sono perché sono Luce Spirituale.

Come si intuisce, siamo dalle parti della “Luce Increata” che nel buddhismo (probabilmente l’uso della negazione per indicare cosa le cose non sono ha lasciato in Occidente un velo di incomprensione per il buddhismo, che viene ancora visto da qualcuno come un orientamento nichilista e passivo) è la vera, incontaminata natura dell’uomo interiore.

Non per caso, nascendo dalla pura ascesi, il buddhismo sino nell’aspetto religioso, manifesta un carattere non fazioso di disponibilità e gentilezza poco conosciute e praticate dalle tre religioni monoteiste, con la loro monomania di possedere ognuna l’unico Dio vero e la verità rivelata.

GLI ZEN
GLI ZEN

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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