LA SPORCA COERENZA DELLA POLITICA ESTERA AMERICANA

di Luciano Tovaglieri
Segretario Nazionale di IGNIS 🔥 Fuoco Italico

5 ottobre 2025

La sporca coerenza della politica estera americana: da carcerare a lodare un terrorista

C’è un’immagine che più di mille parole racconta l’ipocrisia della politica estera statunitense: quella di Ahmed al-Sharaa, autoproclamato “presidente” della Repubblica araba siriana, e del generale David H. Petraeus, già comandante delle forze d’occupazione in Iraq e poi direttore della CIA, mentre condividono compiaciuti il palco del Concordia Annual Summit 2025 allo Sheraton New York Times Square. È il 22 settembre, e i due si scambiano sorrisi sotto i riflettori, davanti a una platea di potenti e media compiacenti.

Ma il vero protagonista della scena è un altro: Abu Mohammed al-Jolani, il cui nome evoca anni di sangue, terrorismo e guerre. Quello che Petraeus definisce con enfasi “un leader dalla visione potente e chiara”, un uomo dal “comportamento impressionante” per il quale l’ex capo della CIA arriva ad augurarsi pubblicamente il successo, con tanto di “Inshallah” di circostanza. Non è un lapsus: Petraeus afferma apertamente che “il tuo successo è il nostro successo”. Parole pronunciate a un ex comandante di Al-Qaeda in Iraq e Siria, non a un capo di Stato legittimo.

Eppure, poco più di vent’anni fa, era stato proprio lui — Petraeus — a guidare la macchina militare americana che catturò Jolani in Iraq. Nato dalla costola di Al-Qaeda, il giovane jihadista era arrivato nel Paese nel 2003 per combattere l’invasione statunitense, guadagnandosi rapidamente una reputazione sinistra per l’uso sistematico di attentatori suicidi contro la popolazione civile. Nel 2005 venne arrestato dalle forze USA e internato a Camp Bucca, la famigerata prigione che divenne l’incubatrice di molti futuri leader dello Stato Islamico.

Nel 2009 Jolani fu rilasciato. Da lì iniziò la sua ascesa: divenne emiro dello Stato Islamico dell’Iraq (ISI) a Mosul e, due anni dopo, attraversò il confine per riversare la sua esperienza di guerra in Siria. Obbedendo agli ordini del leader di Daesh, Abu Bakr al-Baghdadi, fondò il Fronte al-Nusra, la filiale siriana di Al-Qaeda. Nel giro di un anno, la galassia jihadista si riorganizzò e al-Nusra si fuse con altre milizie, dando vita a Hayat Tahrir al-Sham (HTS), oggi uno dei principali gruppi armati che controllano porzioni della Siria nord-occidentale.

Paradossalmente, mentre il Dipartimento di Stato americano inseriva Jolani nella lista dei terroristi nel 2012 e ne annunciava una taglia di dieci milioni di dollari, la CIA cominciava a finanziare e armare proprio l’HTS, considerandolo un utile strumento per rovesciare il governo siriano. Quell’uomo che un tempo era stato catturato come nemico, poi ricercato come terrorista, oggi viene invitato ai summit internazionali e pubblicamente elogiato da uno dei massimi strateghi della macchina bellica statunitense.

Questo episodio non è un’eccezione ma una costante della politica estera americana: guerreggiare con ferocia, seminare morte tra civili in nome della “democrazia”, e poi abbracciare i peggiori criminali quando tornano utili ai propri obiettivi geopolitici. Dittatori sanguinari, signori della guerra e terroristi sono stati alternativamente demonizzati o celebrati a seconda della convenienza del momento.

Jolani, da jihadista anti-americano a interlocutore “promettente”, è soltanto l’ultimo emblema di una strategia cinica e spietata. Una strategia che non esita a sacrificare intere popolazioni pur di piegare la realtà agli interessi di Washington.

E mentre a New York Petraeus sorride compiaciuto, migliaia di vittime civili in Iraq e Siria restano la testimonianza muta di quella sporca coerenza: gli Stati Uniti non hanno amici né nemici permanenti, ma solo strumenti da usare, gettare e, all’occorrenza, da celebrare.

LA SPORCA COERENZA DELLA POLITICA ESTERA AMERICANA
LA SPORCA COERENZA DELLA POLITICA ESTERA AMERICANA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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