UN REGIME DI NUOVA REPRESSIONE IN GERMANIA?

a cura di Pino Cabras

𝗚𝗘𝗥𝗠𝗔𝗡𝗜𝗔: 𝗣𝗘𝗥𝗦𝗘𝗚𝗨𝗢𝗡𝗢 𝗝𝗨̈𝗥𝗚𝗘𝗡 𝗧𝗢𝗗𝗘𝗡𝗛𝗢̈𝗙𝗘𝗥 𝗣𝗘𝗥 𝗔𝗩𝗘𝗥 𝗣𝗔𝗥𝗔𝗚𝗢𝗡𝗔𝗧𝗢 𝗡𝗘𝗧𝗔𝗡𝗬𝗔𝗛𝗨 𝗔𝗜 𝗡𝗔𝗭𝗜𝗦𝗧𝗜

[ARTICOLO MODIFICATO NEL FINALE]

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CRESCE LA REPRESSIONE DEL DISSENSO FILO-PALESTINESE IN EUROPA

A Monaco lo scrittore tedesco Jürgen Todenhöfer, 84 anni, ex deputato CDU e noto critico della politica israeliana, è stato arrestato [edit: è stato perseguito] per “istigazione all’odio” e “banalizzazione dell’Olocausto” dopo aver pubblicato su X un post in cui paragonava Benjamin Netanyahu ai nazisti.

La sua casa è stata sorvegliata e perquisita, e la polizia ha sequestrato telefoni e dispositivi digitali.

Todenhöfer, autore di libri su Afghanistan, Iraq e ISIS, ha denunciato la repressione del dissenso filo-palestinese in Germania, dove ogni critica a Israele è spesso assimilata all’antisemitismo.

Ha dichiarato: «Se sarò condannato, sarà un onore: difendere la libertà e la pace in Palestina è un dovere».

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VAROUFAKIS BANDITO, MANIFESTANTI ARRESTATI, ARTISTI CENSURATI

Il caso Todenhöfer si inserisce in un clima sempre più restrittivo. Il politico greco Yanis Varoufakis è stato bandito da eventi pubblici in Germania dopo aver definito “apartheid” il trattamento dei palestinesi.

Negli ultimi mesi, centinaia di manifestanti pro-Palestina sono stati arrestati o dispersi con la forza durante cortei pacifici a Berlino, Amburgo e Francoforte.

Anche artisti e accademici che avevano espresso solidarietà ai civili di Gaza sono stati esclusi da festival e università, segno di una deriva censoria sempre più evidente.

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LA LIBERTÀ D’OPINIONE EUROPEA SOTTO ATTACCO

Il fenomeno rischia di estendersi come un contagio: la criminalizzazione del pensiero critico si sta lentamente infiltrando anche in altri Paesi europei, dove si moltiplicano i tentativi di limitare la libertà d’espressione in nome della “lotta all’odio”.

È come se la parentesi di libertà costituzionali aperta nel dopoguerra si stesse chiudendo, lasciando il posto a una nuova stagione di conformismo ideologico, censura preventiva e paura di dissentire.

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UNA DOMANDA PERSONALE, MA POLITICA

A questo punto mi domando seriamente cosa mi accadrebbe oggi se mettessi piede in Germania, dopo aver scritto un libro come “Contro il ‘Sionismo Reale’”.

Un libro chiarissimo nel condannare le classi dirigenti sioniste, ma altrettanto rigoroso nel respingere l’antisemitismo sotto ogni punto di vista — e tuttavia, pare, non abbastanza per la postura stolida e “strutturalmente ignorante” scelta dai legislatori teutonici.

Mi arresterebbero? Arresterebbero anche Moni Ovadia e Alessandro Di Battista? A suo tempo avrebbero magari arrestato il deputato ebreo ortodosso britannico Gerald Kaufman, che pronunciò le stesse accuse con lo stesso paragone di Todenhöfer?

E non sarà forse opportuno che il Parlamento italiano, invece di approvare le leggi liberticide proposte dall’ex amministratore di società israeliane Maurizio Gasparri, ponga qualche domanda alla Germania a tutela di milioni di cittadini italiani che hanno idee diverse da Merz?

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UNO STATO D’ECCEZIONE BELLICO E IDEOLOGICO

Queste manifestazioni di pensiero vengono represse anche per ragioni – per così dire – “preventive”.

I vertici europei e atlantici, da Friedrich Merz a molti altri capi di governo dell’UE e della NATO, stanno infatti preparando un nuovo stato di eccezione permanente, di natura bellica e ideologica, nel quale la Russia è costruita artificialmente come nemico assoluto.

Per sostenere questa narrazione impopolare, si sta creando una struttura giuridica e culturale destinata a reprimere il dissenso pacifista, bollando come “filorussa” o “antisemita” ogni voce non allineata. Todenhöfer è oggetto di una vendetta anche in questo senso: aveva pubblicamente criticato il governo per non fare indagini sull’attentato al gasdotto Nord Stream.

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DALLA GUERRA IN MEDIO ORIENTE ALLA GUERRA IN EUROPA

Oggi molti intellettuali e ampie fasce di popolazione si ribellano al genocidio in Medio Oriente: è una ribellione “facile” solo nel senso che la violenza è ormai visibile, palese, incontestabile, e quindi riconoscibile da tutti.

Più difficile è invece cogliere i fili geopolitici che ci stanno trascinando verso una guerra più grande, destinata a distruggere le società europee come le abbiamo conosciute.

Ma quel momento arriverà: e allora lo sguardo dei popoli si sposterà da “Bibi il Genocida” a Merz il distruttore delle classi medie, fino a tutti gli altri architetti della guerra europea.

È per questo che stanno accelerando: per blindare, come ha detto il cancelliere prediletto da BlackRock, “quelli che fanno il lavoro sporco per noi”.

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CORREZIONE:

Diverse testate, tra cui “The Telegraph”, avevano riportato nei loro articoli che il signor Todenhöfer era stato arrestato. Ciò non è esattamente quel che è accaduto. Detti articoli sono stati modificati e siamo lieti di rettificare l’informazione. La questione è in ogni caso assai grave: un’ingiusta perquisizione del domicilio di Todenhöfer, estremamente intimidatoria, e una pendente incriminazione per un reato d’opinione, in un contesto in cui stanno avvenendo numerosi arresti.

UN REGIME DI NUOVA REPRESSIONE IN GERMANIA?
UN REGIME DI NUOVA REPRESSIONE IN GERMANIA?

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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