di Tania Perfetti
Nel mondo contemporaneo, spesso si parla di tolleranza religiosa, ma raramente si riconosce apertamente che i cattolici sono oggi tra le comunità più perseguitate. In molti Paesi professare la fede cristiana non è un atto privato, ma un rischio concreto: chiese bruciate, sacerdoti assassinati, fedeli incarcerati o costretti al silenzio. Eppure questa persecuzione avviene nel quasi totale disinteresse dei media occidentali, che sembrano imbarazzati di fronte a un martirio moderno che non rientra nelle loro narrazioni politicamente corrette.
La fede cristiana, che predica amore e perdono, continua così a essere temuta proprio perché ricorda la dignità inviolabile dell’uomo e la libertà della coscienza, valori che i poteri autoritari, antichi o nuovi, non possono sopportare.

