a cura di Maurizio Grillo
La “LEGGE DEI CICLI COSMICI” è presente in tutte le tradizioni con la loro Sapienza antica, ed è svelabile attraverso i miti, le allegorie, il linguaggio ermetico e il simbolismo.
Storicamente quasi tutte le civiltà antiche (India, Cina, Iran, Ebraismo Grecia, Roma, Celti e Germani) hanno vissuto il cammino storico come una sequenza di cicli discendenti, dalla pienezza dell’Età dell’Oro alla “fine dei tempi”,
Ve ne do qui un accenno approssimato e semplificato anche perché io non sono un esperto.
Dovete partire dalla concezione che il nostro Universo, legato alle leggi della fisica e della chimica è una rappresentazione di una realtà superiore, divina, che lo trascende.
Qui il discorso è complesso e non è possibile definirlo con razionalità, fate solo attenzione che il concetto di DIO come espresso nelle religioni che conosciamo, è una espressione adeguata ai popoli, adeguato per ogni razza e cultura, affinchè lo possano “capire”.
Detto questo veniamo ai Cicli cosmici.
Qui la considerazione del tempo non è rettilinea, ma ciclica e il tempo lineare, rettilineo che noi utilizziamo non è uguale a quello ciclico.
Quindi, quando si vanno ad individuare storie, civiltà ed eventi che possono inquadrarsi in uno stesso simbolo, un analogia o un ciclo, possono avere durate temporali diverse.
Antiche tradizioni orientali hanno un computo di questi tempi notevolmente diverso da questo qui riportato che proviene dalla scuola francese.
Vengono inquadrati 14 cicli, chiamati “Manvantara”, che vanno a formare un Kalpa.
Un Kalpa è come una corona del rosario, dove ogni pallina è un Manvantare e forma un ciclo completo.
Inizio e fine dei Manvantara dovrebbero essere indeterminabili e avvolti nel mistero, il che rende relativa anche questa ricostruzione.
Sembra che i Manvantara sono separati da grandi passaggi traumatici, apocalittici, di rottura, ma gli umani che verranno dopo non ne portano alcun ricordo.
Questi 14 Manvantara sono a loro volta suddivisi in varie “età” ognuna delle quali esprime un certo rapporto spirituale con il “divino”, e nella età ultima di un Manvantara non ci saranno legami spirituali con la realtà trascendente superiore.
Sembra che proprio la nostra era sia alla fine del settimo Manvantara.
Con la difficoltà di fare un rapporto tra tempo lineare e tempo ciclico, alcune scuole tradizionali hanno espresso, per ogni Manvantara, un susseguirsi di “ere” spiritualmente a scemare, per un totale approssimato di 65.000 anni circa (64.800), quale durata lineare di un Manvantara).
Quindi un Kalpa, ovvero 14 Manvantara, durerebbe 910 mila anni.
Ogni Manvatare si suddivide in 4 età:
• Età dell’Oro – Krita yuga, con natura divina che poi vede la comparsa della dualità umana, uomo donna, ma armoniosa. Inizia circa 63.000 anni fa e finisce 37.000 anni fa con un secondo spostamento dei poli terresti e la grande glaciazione. Questo Manvantara, il nostro, il settimo del Kalpa, avrebbe avuto una età dell’Oro, di durata complessiva di 25.920 anni
• Età dell’Argento – Tetra Yuga, totale perdita dello stato divino “per natura e inizio di arti e mestieri per far fronte alle difficoltà della condizione umana. Inizia circa 37.000 anni fa, termina 17.500 anni fa e ha una durata complessiva di 19.440 anni.
• Età del Bronzo – Dvpara Yuga vede la perdita di una tradizione unica e di un ulteriore abbassamento della spiritualità negli umani. Inizia circa 17.500 anni fa, e finisce 4.500 anni fa, per una durata complessiva di 12.960 anni circa.
• Eta del Ferro (Oscura) – Kalì Yuga, la nostra età . Vede la totale perdità del rapporto spirituale e di tutti i valori, è caratterizzata da una violenza smisurata. Inizia circa 4.450 anni fa, terminerà circa nel 2.030 (tra 5 anni) per una durata complessiva di 6.480 anni circa.
Come abbiamo approssimativamente riportato questi cicli hanno una durata di 4 + 3 + 2 + 1, ovvero:
25.920 anni per l’età dell’oro;
19.440 anni per l’età dell’argento:
12.960 anni per l’età del bronzo.
6.480 per la nostra età del ferro (Kalì Yuga).
Se la scuola francese ha interpretato giusto le tradizioni, questo nostro Kalì Yuga sarebbe alla fine, un fine che come per tutti i Manvantara sarebbe traumaticca.
Distruzione totale per via nucleare? Mah

