L’ARTE DEL GUERRIERO: AGIRE CON NECESSITA’ E NON PER SUPREMAZIA

a cura di Stefano Bernacchi

Introduzione

Lao Tze, il grande maestro del Taoismo, ci ha lasciato insegnamenti profondi sulla vita, la natura e l’armonia. La frase:

“Un guerriero sferra un attacco e poi si ferma. Non continua ad attaccare per dimostrare la propria superiorità. Colpisce e rimane in guardia senza alterigia, poiché colpisce per necessità e non per desiderio di supremazia”

non è solo un precetto di strategia, ma un vero e proprio manifesto etico per affrontare le sfide della vita con saggezza.

In questo articolo, esploreremo il significato di questa lezione e il modo in cui può guidarci nella nostra quotidianità.

1. L’attacco come necessità, non come dimostrazione

Lao Tze ci ricorda che il guerriero agisce solo quando necessario. Non cerca il conflitto per dimostrare il proprio valore, né si lascia guidare dall’ego.

La necessità dell’azione: Il guerriero sferra un attacco per difendere, proteggere o ripristinare l’equilibrio, non per affermare la propria superiorità. Questo principio sottolinea l’importanza di agire con consapevolezza e moderazione, evitando lo spreco di energie in battaglie inutili.

Applicazione quotidiana: Nella vita, possiamo interpretare questo insegnamento come un invito a scegliere le nostre battaglie con saggezza. Non ogni provocazione merita una risposta; non ogni conflitto deve essere affrontato con aggressività.

2. La superiorità è un’illusione

Continuare ad attaccare per dimostrare la propria forza non è un atto di coraggio, ma un segno di insicurezza.

L’alterigia come debolezza: Lao Tze ci avverte che l’arroganza è il primo passo verso la rovina. Il vero guerriero non ha bisogno di esibire il proprio valore, perché lo dimostra attraverso l’equilibrio e la calma.

Esempi di vita: Pensiamo alle relazioni personali o professionali. Insistere per avere l’ultima parola o per dimostrare di avere ragione spesso danneggia più che aiutare. A volte, il silenzio o il passo indietro sono le azioni più forti.

3. Agire senza desiderio di supremazia

Il desiderio di dominare sugli altri è contrario alla via del Tao. Un guerriero agisce con umiltà, consapevole che il vero potere risiede nell’equilibrio interiore, non nel controllo esterno.

Il distacco dal desiderio: Lao Tze ci insegna che l’attaccamento alla vittoria o alla superiorità alimenta il nostro ego e ci allontana dall’armonia con il mondo.

Pratica quotidiana: Quando affrontiamo un problema o un conflitto, dovremmo chiederci: “Sto agendo per necessità o per dimostrare qualcosa?” Questa semplice riflessione può trasformare il modo in cui affrontiamo le difficoltà.

4. Il valore della guardia

Dopo aver colpito, il guerriero rimane in guardia. Questo non è un segno di paura, ma di saggezza.

La vigilanza come equilibrio: Il guerriero sa che ogni azione ha conseguenze. Restare in guardia significa essere pronti ad affrontare eventuali ripercussioni senza lasciarsi sorprendere.

La calma dopo l’azione: Una volta intrapresa un’azione, è importante non farsi sopraffare dall’impulso di continuare. Il guerriero del Tao è consapevole che spesso è nel momento di quiete che si manifesta il vero potere.

5. L’attualità dell’insegnamento di Lao Tze

Anche se scritto migliaia di anni fa, questo insegnamento è più rilevante che mai. In un mondo che spesso ci spinge alla competizione e all’affermazione a tutti i costi, Lao Tze ci invita a riscoprire la forza della moderazione, dell’umiltà e della consapevolezza.

Conflitti moderni: Che si tratti di sfide lavorative, diatribe sui social media o tensioni personali, possiamo applicare i principi del guerriero: agire solo quando necessario, evitare l’arroganza e rimanere in equilibrio.

Un modello di vita: Il guerriero taoista non è solo una figura mitica, ma un modello di comportamento che possiamo adottare ogni giorno per vivere in armonia con noi stessi e con gli altri.

Conclusione

Lao Tze ci insegna che la vera forza non risiede nella violenza o nella dimostrazione di superiorità, ma nell’agire con saggezza, umiltà e consapevolezza. Il guerriero sferra un attacco per necessità, non per vanità, e rimane in guardia, rispettando il ciclo naturale degli eventi.

Nella nostra vita quotidiana, possiamo ispirarci a questo modello per affrontare le sfide con equilibrio, scegliendo le nostre battaglie con attenzione e vivendo con l’umiltà di chi sa che il vero potere non sta nel dominio sugli altri, ma nella pace interiore.

L'ARTE DEL GUERRIERO: AGIRE CON NECESSITA' E NON PER SUPREMAZIA
L’ARTE DEL GUERRIERO: AGIRE CON NECESSITA’ E NON PER SUPREMAZIA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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