LA CONSAPEVOLEZZA DELLA CONOSCENZA INTERIORE

a cura di Martino Zeta

“C’è una faccenda di vitale importanza di cui il guerriero può rendersi conto tramite la pratica della contemplazione, una questione che poi è la chiave principale per poi mutare la propria visone del mondo e accedere a tutte le possibilità dell’infinito. Si tratta della consapevolezza che la conoscenza non è in alcun modo legata al linguaggio nè ai pensieri ma affluisce direttamente senza necessità di spiegazioni; è qualcosa di immediatamente disponibile.

Questo tipo di consapevolezza non è acquisibile tramite processi razionali e deduttivi, anzi l’intervento di tali processi vanifica ogni possibilità di accedere direttamente alla conoscenza. Non è possibile accettare un concetto del genere intellettualmente. L’unico modo di fare propria questa realtà è quello di offrirne a se stessi la dimostrazione pratica.

In questo senso la contemplazione conduce direttamente a tale dimostrazione senza fraintendimenti, compromessi o deviazioni. Il cambio di orientamento che la contemplazione provoca sull’attenzione esclude i meccanismi del pensiero lineare che si basano sul riflesso delle emanazioni interne su se stesse, originando nuovi collegamenti. Questi collegamenti non sono più interni all’essere ma direttamente rivolti alla natura fondante della percezione. Nella pratica, invece di percepire il mondo e poi averne un’idea basata sull’interpretazione, comincerai a ricevere informazioni prive di deduzione, direttamente da ciò che stai contemplando.”

(Marco Baston – La soglia dell’energia)

LA CONSAPEVOLEZZA DELLA CONOSCENZA INTERIORE
LA CONSAPEVOLEZZA DELLA CONOSCENZA INTERIORE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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