di Agata Iacono
02 Novembre 2025
Mentre le scuole si militarizzano, con visite guidate alle caserme e persino alle basi NATO, attraverso lezioni da parte di esponenti delle forze armate e i ragazzi vengono coinvolti nel processo di normalizzazione della guerra, provando armi e tute mimetiche, il Ministero dell’istruzione e del merito blocca l’iniziativa nazionale di formazione del personale docente ad una cultura didattica e pedagogica di Pace.
Cos’è avvenuto, in sintesi?
Per il 4 novembre, giornata delle forze armate, era stato promosso sulla piattaforma Sofia un corso di formazione, riconosciuto, dal titolo “La Scuola non si arruola”. Il convegno era stato accuratamente organizzato dal Centro Studi Trasformazioni Economico-Sociali e dall’Osservatorio nazionale contro la militarizzazione delle scuole e delle università.
Naturalmente, come ogni corso di formazione, prevedeva l’esonero dei docenti partecipanti. L’iscrizione al convegno è stata talmente ampia e inaspettata che inizialmente ha persino dato adito a dubbi.
Infatti qualche giorno fa dalla Piattaforma Sofia sono arrivate email agli iscritti di rigetto, causa numero massimo raggiunto.
Solo dopo è stato chiaro che è stato il Ministero stesso ad annullare il convegno.
Secondo la nota del Ministero guidato dal leghista Giuseppe Valditara, “l’iniziativa “La scuola non si arruola” non appare coerente con le finalità di formazione professionale del personale docente presentando contenuti e finalità estranei agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali dei docenti, così come definite nel CCNL scuola e nell’Allegato 1 della Direttiva 170/2016.”.
“A scuola bisogna parlare solo di guerra e militarizzazione, con generali, ammiragli e manager delle aziende di morte, dunque.” Commenta Antonio Mazzeo, dell’osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole. E non solo: poiché sono stati d’autorità vietati convegni sulla situazione in Palestina, con relatori come lo storico israeliano Ilan Pappè, bisogna essenzialmente parlare di Shoah e programmare viaggi d’istruzione ad Auschwitz.
La reazione dei docenti non si è fatta attendere. Il 4 novembre sono programmati eventi in tutte le piazze italiane.
Scrive USB scuola: “Il MIM sta sostanzialmente dicendo che un corso che ha come oggetto un tema estremamente attuale come la guerra e se l’educazione debba essere educazione alla pace e al rifiuto delle armi come soluzione dei conflitti non è oggetto di dibattito pedagogico, nonostante l’articolo 11 della Costituzione, per cui l’Italia ripudia la guerra.
Riteniamo urgente questa prima comunicazione, per consentire a ognuno di ritirare il permesso per formazione già chiesto e non incorrere in conseguenze disciplinari. Forniremo maggiori informazioni e approfondimenti successivamente e prospetteremo presto un adeguato piano di risposta a questo duro attacco, a partire dalle decine di piazze convocate per il 4 pomeriggio: “https://scuola.usb.it/leggi-notizia/il-ministero-dellistruzione-attacca-il-cestes-e-la-liberta-di-formazione-dei-docenti-1840.html
Ecco le piazze convocate per “il 4 novembre non è la nostra festa” dall’osservatorio: https://osservatorionomilscuola.com/2025/10/31/piazze-4-novembre-osservatorio-per-dire-il-4-novembre-non-e-la-nostra-festa/
L’Osservatorio, inoltre , in una nota, invita intanto tutti i docenti a ritirare la richiesta di permesso, per non incorrere in sanzioni disciplinari: https://osservatorionomilscuola.com/2025/10/31/evento-annullato-convegno-4-novembre-scuola-non-si-arruola-mim/
“L’educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo”. Diceva Nelson Mandela.
Ed è un’arma (questa sì ) che non si può disinnescare con un diktat autoritario contro la scuola.
Vi terremo aggiornati dei prossimi sviluppi.
P.s. poco prima della pubblicazione dell’articolo l’Osservatorio ha pubblicato un nuovo comunicato annunciando che il convegno si terrà. Di seguito il testo:
4 NOVEMBRE! Noi il Convegno lo facciamo lo stesso!!!
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, come già comunicato in precedenza, ha annullato il corso di formazione e aggiornamento che il CESTES-PROTEO (ente di formazione accreditato presso il MIM) insieme all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università aveva organizzato per il 4 novembre 2025 con il titolo “4 novembre, la scuola non si arruola”.
Le motivazioni ufficiali avanzate dal MIM sono che (si cita testualmente): “l’iniziativa “La scuola non si arruola” non appare coerente con le finalità di formazione professionale del personale docente presentando contenuti e finalità estranei agli ambiti formativi riconducibili alle competenze professionali dei docenti, così come definite nel CCNL scuola e nell’Allegato 1 della Direttiva 170/2016.”
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ritiene che l’educazione alla pace, la critica all’ideologia militarista e l’analisi storica, economica e geopolitica di un conteso internazionale che sta precipitando l’umanità verso un ulteriore, forse il definitivo, conflitto armato mondiale siano temi assolutamente pertinenti alle competenze professionali dei docenti.
La comunità educante, dentro e fuori la scuola, ha il dovere di formarsi all’educazione civica per essere pronta alle sfide che si pongono le nuove generazioni e proporre soluzioni alternative alla legittimazione dei conflitti armati, alla normalizzazione della guerra e alla “cultura della difesa”.
Proprio mentre il MIM blocca le nostre iniziative pacifiste e nonviolente e annulla il Convegno “La scuola non si arruola”, a Milano, durante l’Expo Training, come riporta Il Fatto Quotidiano, la Polizia Penitenziaria mostra a degli studenti minorenni come usare una mitraglietta Beretta M12 come orientamento al lavoro. Ci chiediamo come mai su questo episodio, come su altri che costantemente denunciamo, il MIM e Valditara non intervengano con manovre repressive e censorie come quelle che hanno colpito il nostro Convegno con il CESTES.
Per questi motivi, l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università decide di disobbedire e di svolgere ugualmente un Convegno che, però, non potrà godere dell’accreditamento presso il MIM, per cui non è possibile chiedere un esonero per formazione per il personale scolastico.
A breve pubblicheremo il programma del Convegno e le modalità per poterlo seguire, mentre confermiamo tutte le piazze per il pomeriggio (qui la lista).
Restate aggiornate/i.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Tratto da: L’Antidiplomatico

