IL MAIALE NELLE RELIGIONI

a cura di Giuseppe Aiello

– ISLAM

Il divieto di consumare carne di maiale è espresso esplicitamente nel Corano:‎

‎«Vi sono vietati la carne morta, il sangue, la carne di maiale, e ciò su cui è stato invocato un nome ‎diverso da quello di Dio…»

‎— Sura al-Baqara 2:173; al-Māʾidah 5:3; al-Naḥl 16:115‎

Dunque tutte le scuole islamiche (sunnite e sciite) concordano che il consumo di carne di maiale ‎è harām (proibito).‎

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‎2. Sulle conseguenze di impurità (najāsa)‎

a)‎ Scuola sciita duodecimana (jaʿfarita)‎

• Il maiale vivo o morto è considerato najis (impuro in sé).‎

• Tutto ciò che viene a contatto con esso in stato di umidità (piatti, mani, vestiti, superfici) ‎diventa impuro.‎

• Per la purificazione, gli oggetti solidi devono essere lavati secondo le regole rituali (con ‎acqua pura in quantità specifiche, e in alcuni casi più volte).‎

• Il contatto senza umidità trasmissiva (ad esempio un tocco a secco) non rende impuro.‎

b) Le scuole sunnite

Anche secondo tutte le scuole giuridiche sunnite, il consumo della carne di maiale è ‎rigorosamente proibito (ḥarām) in base ai versetti coranici. ‎

Tuttavia, le scuole differiscono leggermente nella definizione del grado di impurità (najāsa) ‎dell’animale e nelle regole di trasmissione dell’impurità agli oggetti o alle persone che ne vengono ‎a contatto.‎

Per la maggior parte dei giuristi sunniti, il maiale, vivo o morto, è considerato “najis al-ʿayn”, cioè ‎impuro per essenza. Di conseguenza, come per i musulmani Sciiti, anche per la maggior parte dei ‎Sunniti, qualunque cosa venga a contatto con esso in stato di umidità — come stoviglie, mani o ‎vestiti — diventa impura e deve essere purificata secondo le regole rituali. Tuttavia, se il contatto ‎avviene in condizioni di asciutto, l’impurità non si trasmette.‎

Nello specifico, la scuola ḥanafita considera il maiale impuro per natura e applica la regola della ‎trasmissione solo in caso di umidità, analogamente al cane.‎

La scuola mālikita ha una posizione un po’ più flessibile: pur vietando il consumo, non enfatizza ‎l’impurità materiale del maiale, e tende a non considerare contaminati gli oggetti toccati a secco.‎

Le scuole shāfiʿita e ḥanbalita, invece, seguono una linea più rigorosa: il maiale è impuro in sé, e ‎ogni contatto umido con esso o con i suoi derivati rende impuro ciò che lo tocca. Entrambe ‎prescrivono la purificazione mediante lavaggio multiplo, in alcuni casi sette volte, di cui una con ‎terra o polvere, per analogia con le norme di purificazione dal contatto con il cane.‎

In sintesi, tutte le scuole sunnite proibiscono categoricamente il consumo della carne di maiale; tre ‎di esse (ḥanafita, shāfiʿita e ḥanbalita) lo considerano impuro per essenza e fonte di ‎contaminazione in presenza di umidità, mentre la mālikita ammette una lettura più simbolica e ‎meno materiale dell’impurità.‎

Nell’Ebraismo

• La Torah (Levitico 11:7; Deuteronomio 14:8) proibisce il maiale perché «ha lo zoccolo fesso ‎ma non rumina».‎

• Il suo consumo è tammè (impuro).‎

• Tuttavia, non esiste contaminazione rituale tramite contatto: se un ebreo tocca carne di ‎maiale o piatti non kasher, non diventa “impuro” in senso rituale, ma l’oggetto o il cibo ‎perde lo stato kasher.‎

• La contaminazione è quindi alimentare, non corporea.‎

Nel Cristianesimo

• Nei Vangeli (Marco 7:18-19; Atti 10:13-15), una particolare intepretazione del versetto «Ciò ‎che entra nella bocca non rende impuro l’uomo» ha di fatto nel corso del tempo fatto ‎superare il diviento.‎

• Pertanto, il consumo di maiale non è più proibito nel cristianesimo ortodosso, cattolico o ‎protestante.‎

• Tuttavia, alcune sette o chiese minori (avventisti del 7º giorno, alcune comunità ‎etiopiche) continuano a osservare la proibizione veterotestamentaria.‎

Altre tradizioni

• Induismo: il maiale non è vietato in sé, ma spesso evitato per motivi di purezza rituale o ‎casta.‎

• Giainismo e Buddhismo: tendono al vegetarianismo, ma non prevedono specifica impurità ‎rituale per il maiale.

IL MAIALE NELLE RELIGIONI
IL MAIALE NELLE RELIGIONI

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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